di Fanny Berti Quando sono arrivata a Huambo e ancora non conoscevo i bambini e i ragazzi del Centro di Accoglienza Crianças feliz, una mattina mi sono messa ad osservarli giocare a palla. Il sole dell’Angola splendeva alto nel cielo, mentre io mi sentivo spaesata. Un ragazzo si è avvicinato a me e abbiamo iniziato a parlare. Io non sapevo dire niente in portoghese, lui conosceva solo qualche parola di italiano. Così, tra le similitudini delle due lingue neolatine e tanta...
di Benedetta Campia Rispetta il bene, non accettare il male. Lo dice con fermezza ed eleganza, in un ottimo inglese, con la voce calda di un attore di teatro. Lo dice spesso quando incontra i suoi ospiti, quando inizia a raccontare la storia della sua resistenza non violenta. Daoud proviene da una delle poche famiglie protestanti di Betlemme, di quelle famiglie che portano avanti una tradizione quasi dimenticata. Quando quelle terre si trovavano sotto la dominazione turca, il nonno ne aveva comprato...
di Alessandro Pilia Sulla scia del vivere a Casa Juan Pablo II mi sono trovato a riflettere sulla povertà. Mannaggia, lo so lo so: tema abusato, triturato, sminuzzato, impastato, scomposto e incollato male. Nondimeno attuale, per ovvie ragioni, sebbene ancora fatichi a capire quando sia lecito parlare di povertà: come si deve presentare ai nostri occhi? come si misura? o ancora, esiste una tipologia univoca di povertà e indigenza? Inutile esprimersi su di una tale complessità all’interno di un articolo che è...
di Chiara Ferretti Finalmente, dopo ore di viaggio, arriviamo ad Africo e rivedendo il cancello blu dello SPRAR mi sento al sicuro, mi sento a casa. Eccomi, sono tornata dai ragazzi, da Anna, Mohammed, Maria Rosa, Luana e Valentina. Dormire nella stessa stanza, sentire gli stessi odori, le stesse voci, vedere nuovamente i murales di Sissoko mi riempie il cuore. Già, Sissoko. Quest’anno è un altro, sorridente, chiacchierone, giocherellone. Un ragazzo adorabile. Mi dice che gli dispiace...
di Veronica Perego Quante volte ci siamo sentiti non all’altezza, quante volte ci hanno detto che non eravamo abbastanza e quante volte, in ambito lavorativo e non solo, siamo costretti a sentirci dire che avevamo le qualità’ giuste ma purtroppo non siamo quelli giusti o non siamo quelli che cercano. È un argomento che ci accomuna tutti, senza nessuna distinzione di sesso. Ho provato molte volte ha dare una risposta a tutte queste frasi, frasi dette, devastanti, ti lasciano letteralmente senza parole...
di Simona Di Gallo Iray, roa, telo… Tonga Soa! Iray, roa, telo… Misaotra! Iray, roa, telo… Veloma! “ Ti chiederanno le cose più stupide, quelle più insignificanti e non capiranno” Dal mio rientro, solo due settimane fa, me ne hanno fatte tante di domande. Che lingua parlavi? Vi capivate? Cosa hai mangiato? Hai visto animali strani? Vorrei tanto rispondere a tutto ma mi vengono solo altre domande. Sei stata bene? Si, sono stata bene. Una mia amica mi ha detto “ Sorridi in modo diverso da quando sei tornata” “...
di Ettore Ceretti Esaù a casa Juan Pablo ci e’ entrato una quindicina di giorni fa’, ha solo 17 anni ma troppo passato alle spalle. Quel passato che in silenzio mi mostra , le sue mani tremano, sono quelle di un vecchio ragazzino, troppo giovane per accartocciare la sua vita e gettarla nella polvere , troppo vecchio per salire oltre le nebbie e sentire il sole che ti scalda . I suoi grandi occhi persi nella paura e lucidi di quelle lacrime che...
di Vincenza Bonavoglia “U fridd ‘nguoll” è un’espressione tipica del mio dialetto, il dialetto di un paese in provincia di Salerno: letteralmente vuol dire “il freddo addosso” e viene usato per descrivere qualcosa che ti fa’ venire i brividi, la pelle d’oca, nel bene e nel male. È stata un’espressione che mi è “scappata” una delle prime sere attorno al tavolo seduta con i miei compagni di viaggio e da quel momento è stato un po’ il tormentone, il motto col...