Educatori senza frontiere offre la possibilità a chiunque desideri avvicinarsi alla figura dell’educatore, un percorso formativo strutturato sostanzialmente in due blocchi. Un primo blocco “conoscitivo” riconosciuto come formazione di base ed un secondo blocco di durata maggiore riconosciuto come Formazione permanente. La formazione di base ha la durata generalmente di due week end e permette di entrare in contatto con l’ente, scoprirne la politica e i suoi principi fondativi.
La formazione permanente prevede un percorso più lungo, strutturato e di approfondimento personale. Si inizia con quattro week end mirati alla preparazione di una esperienza di viaggio in uno dei progetti Esf sparsi nel mondo. In ognuno dei quattro incontri formativi si svolgono lezioni frontali con esperti nel settore dell’educazione e parallelamente si svolgono laboratori mirati all’approfondimento della conoscenza reciproca dei componenti del gruppo. Al “centro” di ogni laboratorio c’è persona e il suo bagaglio di esperienze e capacità. Attraverso l’arte, il disegno, il teatro, lo sport e la scrittura si esaltano le emozioni, la scoperta delle infinite possibilità che ognuno di noi ha.
Al termine del periodo di formazione della durata totale di circa un anno viene offerta la possibilità di partire e sperimentare se stesso e le proprie capacità. Non occorre essere educatori o avere particolari conoscenze per intraprendere un percorso di formazione permanente, basta un po’ di voglia di mettersi in gioco, gioia e vitalità, il cammino insieme sarà la nostra scuola.
Io sono impiegato in tutt’altro settore, ma grazie ad Esf ho potuto dare voce ad un richiamo interiore che da anni avevo. L’educazione, il viaggio e la scoperta del “mondo”. Per la prima volta in vita mia ho affrontato in formazione un laboratorio teatrale ed un laboratorio d’arte. Ho lavorato alla costruzione di un gruppo solido che potesse essere poi la base per affrontare un viaggio. Abbiamo giocato insieme, abbiamo ripercorso insieme le strade che ci hanno portato su questa nuova strada comune. Abbiamo condiviso i week end di formazione e lavorato per scopi comuni. Importante per me è stato l’esercizio di scrittura, al quale siamo stati chiamati al termine di ogni incontro, attraverso il quale fermare le emozioni ed i passi che ogni volta venivano fatti insieme.
Tappa chiave nella mia formazione è stato il cammino di Assisi, dove per la prima volta ho sperimentato la fatica di camminare a piedi per lunghi tratti. Affrontare la fatica per affrontare se stessi e le proprie paure. Affrontare la fatica insieme per farsi forza ed imparare a riconoscere l’importanza del “noi”.
La mia formazione si è conclusa (o è iniziata!!!) con l’esperienza estiva in Honduras di un mese presso la Casa Juan Pablo II, una comunità che accoglie ragazzi in progetto di recupero dall’alcolismo e dalla tossicodipendenza. Sono stato parte della annule “carovana Esf”, un viaggio in bici di 500 km attraverso la costa nord dell’Honduras, nella quale ho sperimentato il significato dell’erranza educativa principio fondamentale del credo del Don. E’ stata una esperienza di sport, amicizia precarietà ed educazione, dalla quale sono tornato cresciuto ed arricchito, dalla quale sono tornato con la certezza di continuare il mio percorso formativo, che proprio come il credo di Esf, continuerà ad educarmi in cammino.
È un termine che sta ad indicare la disposizione degli educatori ad entrare in un percorso di formazione cosiddetto “permanente”.
Questo, cosa significa?
Significa che dopo il primo anno di esperienza con l’ente si decide di approfondire temi di formazione personale e professionale.
Non è possibile fare questo da soli, ma avviene solo dopo aver costruito con il gruppo di educatori relazioni significative, la relazione è fondamentale.
Per ulteriori informazioni: Cristina Mazza esf@exodus.it