di Benedetta Campia

Ci sono luoghi dove accadono delle cose grandi. Non è immediato capire perché accada: apparentemente potrebbero essere percepiti come insignificanti, non battuti, senza qualcosa di oggettivamente speciale che li contraddistingua. Ci sono luoghi che richiamano anime che si riconoscono tra loro, che per un qualche motivo finiscono lì, senza avere troppo chiaro quale sia questo motivo. Ci sono luoghi dove cambiano gli ingredienti, i tempi di fermentazione, le temperature, ma il risultato è sempre una magia. Ci sono luoghi che non creano aspettative ma generano sorprese. Ci sono luoghi che sono destinati a segnare in qualche modo la vita di chi li attraversa, lasciando segni diversi, ma comunque segni di cui non ci si può scordare. Ci sono luoghi sottovalutati, che poi diventano luoghi del cuore.

Panciu, piccolo comune in un’area remota della Romania, è uno di questi luoghi.

Viaggio dopo viaggio continua a stupirmi la potenza del suo vortice, in cui le vite di chi lo attraversa finiscono per   essere scosse, nonostante la sua disarmante semplicità. Le vite di chi lo attraversa, come la mia che ha per sempre cambiato la rotta dei sentieri da percorrere dopo averlo abitato con tutto il cuore possibile, più di dieci anni fa. Come quella di tante altre persone in cammino, che per un qualche caso lo hanno transitato e per scelta continuano instancabilmente a tornarci. Come quella delle mie compagne di viaggio, che si sono delicatamente avvicinate per scorgere una realtà nuova, e se ne sono andate con la consapevolezza di aver trovato una nuova casa che da ora in poi le aspetterà.

Il tempo non conta più, quando succedono cose grandi: può trattarsi di un anno come di dodici giorni.

I piccoli abitanti di Panciu ci rincorrono per le strade, a qualsiasi ora, pronunciando i nostri nomi, che li conoscano da sempre o da pochi minuti.  I piccoli abitanti di Panciu ci danno abbracci sinceri, anche se sanno che tra poco non ci vedranno più, perché hanno la certezza che succederà di nuovo.

Dietro ai volti della comunità rumena che abita le strade italiane, esistono terre di girasoli, carretti e cavalli, cieli stellati e profumi di vigne, terrazze dove bere e giocare a carte, boschi abitati da orsi, tanta poesia al sapore di anèto. Tutta una bellezza che si scopre solo da vicino, quando hai la fortuna di esserne spettatore.

Ci sono davvero luoghi in cui accadono delle cose grandi, e altri in cui questo non avviene. Ho smesso di cercare una risposta al perché queste cose accadano: ho scelto di godermi lo spettacolo, con profonda gratitudine… e niente più.

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