di Isabella Marcucci

Mentalmente mi ripeto la lista delle cose da portare per il viaggio, si, non ho scordato nulla, c’è tutto, ma io sono veramente pronta?

A quasi 60 anni, chi me lo fa fare? 

La voglia di stare con gli altri, la voglia di ricevere nel donare, il non volere mai smettere di crescere, di conoscermi, e il tema della Bottega delle Parole di questo campus, è importante…l’Autoritratto.

Già, per me che non mi guardo nemmeno allo specchio non sarà facile……partire per un viaggio, non importa la distanza, importa partire. La destinazione? La cascina di Exodus a Milano. Compagni di viaggio? Una tutor eccezionale con un sorriso e degli occhi rassicuranti che ti fanno sentire a casa ovunque e le ragazze di Ohana.

Il caldo di Milano mi abbraccia mentre aspetto le altre alla stazione, eccole, un gruppo che lavora insieme già da un pochino, età diversa, chissà cosa accadrà?

I giorni si susseguono, ore, minuti, passano con un ritmo diverso, si è entrati in uno spazio tempo tutto suo, 5 giorni talmente intensi che sembrano settimane, spazi dove non esiste età anagrafica, dove il 20 gioca a pallavolo con il 30, dove i 18 rincorrono i 60, dove un adolescente lavora fianco a fianco con un adulto. Uno spazio protetto dove non c’è timore di mostrarci come realmente siamo, senza maschera, senza paura di essere giudicati, dove le parole, le sensazioni dell’altro mentre osserva la nostra personale mostra fatta di disegni, parole, matite sfumate, foto in bianco e nero, formano il nostro volto, parole che delineano il nostro primo piano, i nostri occhi, la forma delle labbra, i nostri capelli.

Io mi vedo, mi conosco grazie all’altro, respiro all’unisono di questo gruppo, sono forte perché ho la forza del gruppo, sono fragile perché raccolgo tutte le paure del noi, sono le parole condivise, i sogni confidati, Io sono l’altro.

Il viaggio è terminato, e l’Isabella che è oggi, non è quella che è partita, è una persona che si conosce un granellino di più, è una parte di Ohana, è una foto scattata, è una sensazione di un adolescente, è una signora, “La Signora quella là” dei ragazzi della comunità, è un sorriso rassicurante, è la ricchezza della condivisione, è l’ascolto delle Parole. 

Il mio autoritratto, il mio oggi che sarà diverso dal domani.

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