di Silvia Grugnaletti

Due.
Siete solo due, ma richiedete le energie di un esercito.
Siete piccoli, appiccicosi, capricciosi.
Siete la ragione del nostro mal di testa della sera.
Siete le urla, i pianti e le litigate che rimbombano nelle stanze.
Siete coloro che mi chiamano almeno cento volte al giorno. Ciascuno.
Siete solo due, ma le giornate insieme a voi sembrano durare settantadue ore.
Siete i primi a bussare alla nostra porta la mattina e gli ultimi a salutarci la sera.
Siete quelli che non sanno ancora lavarsi da soli i vestiti e allora vi aiutiamo, perché ci tenete ad andare a scuola belli e puliti.
Siete uno zaino condiviso e la colazione messa da parte se l’altro arriva tardi in refettorio.
Siete le ferite ai piedi di chi ha camminato per troppo tempo scalzo e che devono essere medicate ogni giorno.
Siete le cicatrici sul volto di chi adesso non sopporta più la violenza.
Siete coloro che si buttano a terra quando la rabbia è troppo forte, con la faccia nella polvere, perché anche respirare possa far meno male.
Siete la scoperta delle bolle di sapone, delle perline, dei palloncini e delle biglie.
Siete il racconto di favole seduti fuori casa e la magia dei colori su un foglio di carta.
Siete i cuccioli di casa, i quattro occhietti che si affacciano alla porta e ci chiamano appena tornati da scuola.
Siete i sorrisi sdentati e il nasino sporco che ormai ci ho fatto l’abitudine a vederlo così.
Siete il pianto disperato di chi non ha più una mamma da abbracciare.
Incessante
Logorante
che smette solo quando ci si sente di nuovo al sicuro, tra altre braccia.
Siete la libertà e la disperazione di chi è senza casa.
Siete dotati di un amore semplice, puro, infantile e incondizionato, che vi fa afferrare la mia mano sempre, non vedendo alcuna differenza tra il colore della nostra pelle.
Siete portatori di un amore gridato, preteso, desiderato, nostalgico.
Siete la gratitudine quotidiana di chi ha scelto di essere qui oggi, per mestiere, per passione, per missione.
Siete solo due.
Due dei trentasei motivi per cui mi alzo la mattina e mi metto al lavoro, senza riserve.
Grata a voi, pure alle volte che mi fate arrabbiare.
Grata a voi, cuccioli di casa, che non mi risparmiate del vostro bene senza confini.

Condividi su: