di Flavia De Marchis

Tanto tempo fa, in un posto non lontano da qui, c’era un piccolo villaggio immerso nel verde. Al centro del villaggio c’era una piccola casetta rosa, con grandi vetrate per guardare fuori e per fare entrare la luce. Quelli dei villaggi vicini non guardavano di buon occhio gli abitanti della casetta rosa, perché, dicevano, erano strani e chiassosi e vestivano in maniera eccentrica. Quando gli abitanti dei villaggi vicini incontravano gli abitanti della casetta rosa, questi gli rivolgevano frasi come “apesta! Lo vuoi un porcon? Giochiamo a lanciavolo porcellino?” Forse avevano ragione a pensare che fossero strani, ma in realtà non sapevano che ogni giorno quei piccoli esserini si trasformavano e combattevano per salvare il mondo. Un po’ come i supereroi, penserete. No, meglio! Perché loro non hanno bisogno di maschere.

Ma aspettate un momento.

Per capire fino in fondo questa storia, dobbiamo fare un passo indietro. Dobbiamo tornare al giorno in cui la casetta rosa era vuota e loro hanno suonato alla porta.

Ognuno è entrato a modo suo: due hanno varcato la soglia a braccia aperte; una aveva un sorriso favoloso; uno girava intorno alla casetta rosa con un ombrello celeste; un altro invece non voleva entrare, però poi si è convinto; uno è arrivato correndo; l’ultima era già stata lì e si muoveva in autonomia.

La prima sfida da superare era quella della timidezza. Un gruppo, per essere tale, deve conoscersi, collaborare e aiutarsi, soprattutto se ci sono dei cattivi da sconfiggere. Così i nuovi abitanti della casa rosa hanno iniziato a costruire il cuore del villaggio urlando i loro nomi, componendo i loro visi, scoprendo i luoghi vicini e disegnando mappe per non dimenticare.

Un giorno un getto d’acqua colpì i vetri della casa rosa. Era arrivata la regina di ghiaccio che chiedeva aiuto a quei piccoli esseri. Tanto tempo fa qualcuno le aveva ghiacciato il cuore e per scongelarlo avrebbero dovuto combatte con acqua, ghiaccio, spugne e secchielli. Così fecero e tutto finì per il meglio.

Tutta quell’acqua fece venire a piovere e il famoso circo delle nuvole era a rischio perché sarebbe presto diventato pioggia. Ovviamente il Signor Giuliano voleva approfittare di questo momento per rubare tutti i colori. Ma per fortuna che gli abitanti della casa rosa si sono subito ingegnati e hanno fatto esplodere di colori e musica tutto il villaggio, così da spaventare Giuliano e farlo scappare. Quel giorno, gli abitanti dei paesi vicini ricordano di aver visto arcobaleni, fiori, fiamme, fuochi d’artificio e ogni tanto tutto diventava rosso.

A questo punto della storia se vi dicessi che avevano anche il potere di far tornare il sole nelle giornate uggiose, ci credereste? Io credo proprio di sì.

Bene, questa storia per ora termina qui. Non ha una morale, ma se un giorno per strada vi capiterà di sentire frasi strane come “lanciavoloporcellino” state attenti, perché sta per arrivarvi un pallone addosso.

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