1 maggio, giorno di viaggio e primo giorno di cammino all’Isola d’Elba.

Il silenzio irreale che avevo trovato alle 8:05, quando ero arrivata al cancello di Exodus in ritardo, mi aveva fatto dire: “È destino tutto quello che è successo questa mattina… non parto.”                  

Invece è bastata una telefonata e in pochi minuti sono arrivate due auto piene di gente e di zaini, di voci e di tende, di sguardi e di giacche…Mi ritrovo parte del grande gruppo che comincia il cammino all’Isola d’Elba. Le battute sulla mia assenza mattutina e le spiegazioni, insieme alle risate, si susseguono a ogni incontro e a ogni fermata delle auto lungo il percorso.

Il viaggio è un bel viaggio, con chiacchiere e discorsi seri, confronti e considerazioni, un po’ di musica e dei momenti in cui ci si ritrova assorti nei propri pensieri.

A Piombino ci raduniamo in una piazza con una torre, sul mare. A poco a poco giungono vari gruppi ESF da punti diversi dell’Italia: tante storie che si uniscono, si incontrano, si mescolano, tacciono… È quello il luogo dell’incontro tra noi e i ragazzi di Garlasco, che portano la fiaccola del trentennale di Exodus, una fiaccola ricca di storia e di storie.I ragazzi arrivano orgogliosi del cammino fatto e festosi, sorridenti e spiritosi, belli e forti nel loro entusiasmo.Il momento ufficiale di passaggio della fiaccola dei ragazzi di Garlasco al gruppo Esf, che la custodirà per i quattro giorni di cammino, è commovente nella sua semplicità, festosità e spontaneità. Presto arriva il momento di ripartire: si mangia qualcosa insieme, in particolare la splendida torta di Ilmo, poi ci si saluta,

Una corsa al porto e siamo pronti per imbarcarci sul traghetto che ci condurrà alla nostra meta: l’Elba.

A Portoferraio cominciamo a camminare verso la comunità elbana di Exodus, la Mammoletta. Quando lasciamo la strada a traffico veloce, la natura comincia prendere il sopravvento, il vento leggero muove ogni tanto l’erba, i fiori, i cespugli. Il verde è il colore dominante, un verde dalle infinite tonalità. Si cammina a gruppetti e ci si comincia a conoscere: speranze, convinzioni, progetti, aspettative, paure, titubanze, curiosità, aperture… tutto si mescola, come simescolano gli odori della macchia mediterranea, e tutto si distingue, come quando annusi un solo fiore, una sola erba aromatica, stringendoli tra le dita.

In fondo alla strada di oggi c’è la Manmoletta, un bel posto accogliente, curato con piante, fiori, prati e strutture molteplici.

Le tende sono montate, il tendone coi tavoli è pronto a sfamarci. Incontriamo Marta e Stani con i loro ragazzi.La loro accoglienza è autentica,ci si sente a casa. Sì cena tutti insieme e si festeggia il compleanno di Celeste. Alla fine della cena a poco a poco si va a dormire, nelle tende o nei letti delle casette:la giornata è stata lunga, si comincia a sentire un po’ di stanchezza.

Domani tornerò a Milano, non potrò continuare il cammino, mi mancheranno molte esperienze, ma sono felice di esserci stata, di aver sentito crescere rapporti autentici, di aver condiviso i miei passi con gli altri.

 

 

 

Condividi su: