Di Celeste Zurli

Ho ascoltato me stessa. Mi sono messa in gioco.
Ho fatto spazio alla passione che sento dentro.
Ho rischiato. Mi sono buttata.
Ho seguito la pancia. Sono atterrata in piedi.

Mi ha portato da voi. Voi che siete giovani, ma già maturi.

Voi che siete così ricchi, perché vi fate bastare poche cose: il pane del giorno prima, un giro d’olio sulle verdure, una partita a carte la sera, un bagno al mare, dieci sigarette.
Voi che siete così uniti, perché sapete come ci si sente quando si è soli.
Voi che amate così fortemente il posto che vi ospita, perché siete grati a chi vi ha aperto le braccia quando vi sentivate persi.

Voi che sapete tutti i difetti dell’altro, ma non li usate per puntargli il dito contro, bensì ne fate il suo punto forte.
Voi che condividete con noi quello che sentite dentro, quello che vi suscitano le nostre attività, dandoci fiducia e riempendoci di gratitudine.
Voi che andate in barca a vela, scalate montagne e vivete in un bosco, che sapete rispettare la natura, prendendovi cura del vostro orto e della vostra casa.

Voi che avete scelto di cambiare, avete chiesto di avere una seconda possibilità ed oggi lavorate su di voi affinché un giorno possiate sentirvi liberi, liberi di andare con le vostre gambe, ovunque voi vogliate.
Voi che ci avete fatto sentire a casa fin dal primo giorno, che ci avete fatto posto a tavola.
Noi abbiamo fatto posto nel nostro cuore.

Le vostre parole, le nostre tempere.
I vostri occhi, i nostri fili.
Le vostre paure, i nostri bastoni.
Tutto questo si è fuso.
Ne è uscito uno spettacolo.
Qualcosa che ha stupito il pubblico.
Qualcosa che ha stupito noi.
Qualcosa che ci ha fatto realizzare quanta bellezza abbiamo creato in 10 giorni, unendo le nostre forze, unendo le nostre storie, unendo le nostre capacità e scegliendo ogni giorno, ogni ora, di stare insieme e aprire il nostro cuore all’ascolto dell’altro.

Ho imparato da Lucia che bisogna sempre essere se stessi, senza temere il giudizio altrui.
Ho imparato da Giorgia che abbiamo un corpo funzionante e che bisogna conoscerlo e apprezzarlo nella sua interezza.
Ho imparato da Veronica che c’è sempre un motivo per sorridere.
Ho imparato da Simona che bisogna avere il coraggio di trovare il proprio posto nel mondo.
Ho imparato da Daniela che la vita va presa di petto e che occorre viverla a pieno.
Ho imparato da Giulia che bisogna mettere il cuore in ogni cosa che facciamo e che le persone si incontrano sempre due volte nella vita (la prima è andata).
Ho imparato da tutti voi a viaggiare non soltanto con i piedi, ma con il cuore.

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