“Dove due o tre saranno riuniti nel mio nome, io sarò con loro” ha detto il Saggio.

Attorno al Tavolo ci siamo messi con la testa piena di ragionamenti secondo noi necessari per guardare al passato e farne tesoro, utili per un presente un po’ incerto, indispensabili per un futuro che dobbiamo costruire. Oggi invece abbiamo capito che attorno al Tavolo ci va più cuore  e meno cervello. Ci si dice e ci si racconta, non ci si divide. Ci si arriva con quello che si è, con quello che non ci piace, con quello che “ci vergogna”, con quello che vorremmo cambiare, ma soprattutto con quello che di più meraviglioso siamo. Nella semplicità e nella genuinità di cui siamo tanto provvisti ma poco convinti.

Ci saranno cene e pranzi consumati, pani spezzati, bicchieri vuoti, briciole che cadranno dal Tavolo.

Il Tavolo ci salva se alla tavola ci crediamo.

Il Tavolo ci salva se le sedie saranno tutte occupate.

Il Tavolo ci salva se il pane e il vino sono condivisi.

Il Tavolo ci salva se gli occhi si incontrano.

Il Tavolo è il luogo del cuore, se al cuore diamo lo spazio necessario per vivere. Possiamo mettere tutto sulla tavolo, ma se non mettiamo noi, niente vale.

“ Diversamente” Don Mazzi

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