Ci sono venti di guerra all’orizzonte. Un’intensa riflessione sul presente e sulla storia da parte della coordinatrice di Educatori senza Frontiere.

Scritto da Cristina Mazza

Ci sono uomini che giocano con le bombe e si sfidano a chi le getta più lontano.

Ci sono governi che usano la parola guerra come un ciao detto sbadatamente la mattina al primo sconosciuto.

Ci sono popoli che guardano attoniti i loro governanti giocare con le loro vite e trotterellare in giacca e cravatta davanti ai microfoni del mondo tentando di convincere che la guerra è necessaria per difendere i confini.

Ci sono città rase al suolo, sassi scomposti di vite altrettanto scomposte.

Ci sono muri che si alzano per tenere fuori, e altri per tenere dentro, infrangendo sguardi e speranze.

Ci sono venti di guerra all’orizzonte.

Uomini che uccidono donne massacrandole all’infinito, per amore dicono.

Uomini che escono in strada e con un machete tagliano teste, psicolabili, dicono.

Uomini e donne che producono droga, la rendono assassina, per soldi dicono.

Uomini e donne che rendono schiavi i figli degli uomini, perché è manodopera dicono.

Uomini che violentano bambine assetati di piacere, perché malati dicono.

Ci sono venti di guerra all’orizzonte

Ci sono banche più usuraie degli usurai.

Ci sono datori di lavoro più negrieri dei bianchi nei campi di cotone.

Ci sono torturatori che vendono posti barca.

Ci sono venditori di morte che uccidono i nostri giovani.

Bisogna sopravvivere….

Ci sono venti di guerra all’orizzonte

Eppure in questo mondo siamo chiamati a vivere. E abbiamo un compito importante: quello di lasciare la nostra traccia, il nostro alito, il nostro sguardo, la nostra parola. Ma la responsabilità ancora più grossa è quella di lasciare una traccia visibile, un alito profumato, uno sguardo intenso, e una parola certa.

E se poi vogliamo essere sicuri quando lasceremo questo mondo di aver fatto tutto questo dobbiamo impegnarci ancora di più perché la nostra traccia visibile sia calpestata da altri, il nostro alito profumato sia annusato da molti, il nostro sguardo intenso abbia rivoluzionato il cuore delle genti, la nostra parola certa sia un sigillo sul cuore.

E un domani avremo speranza, quando i nostri ragazzi troveranno un senso nel camminare sulle nostre tracce, quando si riempiranno la bocca di parole di speranza, quando sapranno guardare gli altri con la dolcezza necessaria all’umanità per vivere, e quando le loro parole saranno frecce che colpiranno al cuore.

E allora potremo vedere uomini e donne in marcia, uomini e donne parlarsi da vicino senza paura, uomini e donne che guardano lontano oltre i muri e oltre i confini, uomini e donne che batteranno i pugni sui tavoli per garantire la dignità all’umanità.

E allora potremo dirci diversi.

Diversi quando sentiremo spirare venti di pace.

Diversi quando sapremo far crollare i muri delle nostre relazioni sospettose.

Diversi quando spareremo di nuovo fiori dai cannoni.

Diversi quando i microfoni per parlare al mondo non ci serviranno più.

Diversi quando l’amore non avrà bisogno di pugni in faccia e quando i bambini potranno guardano al loro futuro.

Diversi quando i nostri giovani gusteranno l’unica occasione della loro vita, vivere.

Diversi quando anche noi saremo capaci di credere che essere diversi è ricchezza ma ancora di più quando saremo consapevoli che qualcosa, anche solo una piccola cosa sarà necessaria per tenerci insieme.

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