Scritto da Lara Zizolfi

In questi giorni il sogno è per me un pensiero ricorrente, penso al mio sogno e penso ai vostri ogni volta che appoggiate le vostre teste sulle mie gambe, così, all’improvviso, perchè siete stanchi; stanchi perché avete dormito poco, perché state poco bene e persino c’è chi è “stanco della vita”.

E allora mentre vi passo la mano tra i capelli crespi e impolverati e vi accarezzo la pelle, così diversa dalla mia non solo per il colore, ma diversa per la sua ruvidità, durezza e secchezza, cerco di farvi sentire al sicuro. Al sicuro, anche solo per pochi minuti, sperando di darvi la possibilità di sognare.

Ed eccoci a costruire insieme un acchiappasogni, vi abbiamo spiegato che durante la notte è in grado di catturare tutti i sogni più belli custodendoli per sempre.

Mentre li costruiamo insieme, mi chiedo quali potrebbero essere i vostri sogni. Sogni di bambini abbandonati, lasciati in balia di se stessi; bambini che vivono in venti in una stanza dove tutto è sporco e l’odore acre ti penetra nelle narici. Bambini che non sanno cosa sia il sapone e quando lo provano vorrebbero farsi la doccia tutti i giorni.

Bambini che quando stanno male, nessuno li porta dal dottore o nei casi più banali, li accudisce anche solo una carezza o un cerotto colorato che magicamente fa passare tutto!

Bambini la cui vita sembra non valer nulla o meno di quella degli adulti che rimangono fermi a guardarli spegnere il fuoco sfuggito di controllo nei campi.

Bambini che mangiano per terra come animali.

Ma vedo anche bambini che sanno cos’è l’altruismo, che sanno condividere e che, per quel che possono, cercano di prendersi cura l’uno dell’altro. Bambini che si preoccupano per noi quando non stiamo bene.

E allora mi dico che c’è speranza e che la nostra presenza qui sia anche per aiutarvi a sognare, per farvi capire che sognare è un diritto di tutti, perché sono i nostri sogni che ci fanno alzare la mattina e ci danno la forza per poter affrontare la giornata.

Intanto che questi pensieri scorrono nella mia testa, le piccole mani dei bambini più veloci hanno già terminato il lavoretto e non vedono l’ora di appendere l’acchiappasogni vicino al proprio letto.

E all’improvviso sento la vocina di Je, il più piccolo di tutti,  che guardandoci con gli occhi che brillano ci dice: “Ciao, io vado a sognare!”.

Sorrido, allora c’è speranza…

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