Scritto da Salvatore Lanno

Ogni mattina la sveglia suona sempre allo stesso orario, 6.30, ma ogni giorno è un viaggio diverso. Mi sento passeggero di un aquilone che svolazza in un monsone di sguardi. Percepisco fatica, tristezza, rabbia, felicità, arroganza, rinascita, umiltà, grinta, … Allora, non ho cercato nient’altro che “arricchirmi dentro”,  ammirando valori veri. Ho vissuto in pieno dietro il mio silenzio! Sono stato in Honduras, nell’America Centrale, precisamente a El Paraiso alla Casa Juan Pablo II. Mi accorgo che quell’arricchimento di cui parlavo prima, lo percepisco di più adesso che sono dall’altra parte del mondo. Condivido la stanza con altri 4 ragazzi: Davide, Gianni, Matteo e Lorenzo e la casa, con 21 ragazzi con problemi di tossicodipendenza. Passiamo la maggior parte della giornata con loro e tra un piatto di riso e fagioli , molte risate e momenti educativi con Nico, Nando e Chino, ti accorgi che le cose non sono proprio così scontate. In Italia apri l’acqua calda per lavarti, prendi cibi vari dal frigo, attacchi la lavatrice, fai andare la lavastoviglie, butti il cibo avanzato, in questo posto no!

Le giornate si arricchiscono di momenti di laboratori teatrali/circensi, con i ragazzi della casa siamo stati protagonisti di spettacolini nelle varie scuole della zona. Ragazzi che in alcune circostanze si sentono emarginati e in difetto per gli errori commessi, ma che hanno il coraggio di vestirsi da pagliaccio e far passare una mattinata divertente ai bambini del loro paese. E chi l’avrebbe mai detto, “Accadono cose che sono come domande. Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde” (Alessandro Baricco). Ti imbatti in realtà scolastiche umili e particolari e non pensi ad altro che a quei bimbi che sorridono e che ti fanno capire che sono felici nel vedere una carovana di clown che fa passare dei momenti divertenti. Quella lacrima di felicità che accarezza le guance lisce e marroncine… e lì tutto ti vibra dentro. “Quando pensi di avere tutte le risposte, la vita ti cambia tutte le domande” (Charlie Brown). Ogni giorno ci sono parecchi temporali, e ogni acquazzone ha un suono diverso, ed io mi sto registrando tutto dentro; in testa e nell’anima. Prima di affrontare questo viaggio mi sono chiesto, ma cosa porterò? “Sarà la fantasia del vento a trasportare i miei sorrisi le mie paure, le mie sensazioni, i miei sbagli, le mie scelte. I sorrisi di quelli che mi accompagneranno lungo questo cammino, questo viaggio. Le paure che affronterò assieme a chi vorrà aiutarmi. Le sensazioni che terrò strette a me e che sono parte integranti del mio essere. I miei sbagli che faranno sempre parte della mia crescita.  Le  mie scelte, quelle che saranno solo e soltanto mie. Quelle scelte che fanno parte della mia vita”. E mi sono chiesto ancora: “Sarò forse pronto ad accogliere nuove emozioni?”. Dopo 25 giorni sono tornato a casa e aprendo il portafogli mi ritrovo tante monete: euro, dollari, lempiras (moneta locale), ma la mia ricchezza non consisteva in quello, sicuramente non era quello che cercavo; mi sono detto: “devo cercare delle risposte a domande che non esistono”.

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