Scritto da Laura Paesanti

Sono diversi giorni che penso a cosa scrivere, per trovare il modo di spiegare cos’ha significato questo viaggio. Voglio raccontarvi della mia Africa.Voglio parlavi del sole rosso come il fuoco che ci svegliava all’alba, di Huambo che si rialzava in piedi dopo una guerra durata decenni, delle capanne e degli edifici bombardati che vedevamo dal retro di una jeep.

Voglio aiutarvi ad immaginare i loro sorrisi: bianchi come la neve, che mi chiedevano sempre se fosse fredda e felici, così tanto da lasciarti spiazzata e da farti sorridere ogni giorno di più.

Voglio raccontarvi di Leon e di Tchutchu così piccoli d’età ma così grandi da sapere quanto può essere crudele il mondo, di Elias e di come mi ha rapito il cuore con la sua stanchezza infinita e i suoi baci timidi, di Luciano con uno sguardo così intenso da leggerti l’anima, del “estou nervoso” di Eugenio che dopo due smorfie spariva e di arrabbiato non c’era più nulla.

Voglio spiegarvi come questo viaggio è riuscito a farmi crescere, giorno dopo giorno, passo dopo passo.

Sono cresciuta, mentre ogni giorno vivevo la diversità dell’altro e scoprivo nuovi modi di comunicare che vanno oltre la lingua, ma passano per gli occhi, per le mani, fino ad arrivare all’anima.

Ho scoperto una nuova forza dentro di me; una forza così grande da spingermi a vivere a pieno ogni istante, scoprendo capacità nuove e impensabili, persino nel giocare a calcio!

Sono riuscita a parlare di me serenamente, senza riserve e a condividere i miei pensieri, come se conoscessi le mie compagne da sempre.

Ho imparato che in un gruppo si va più lontano, che dalle persone puoi imparare ogni giorno, che loro ne siano consapevoli o meno. Mi hanno arricchita, facendomi ritrovare lati di me che nel tempo avevo messo in un cassetto, dimenticandomeli.

SI, è alle mie compagne di viaggio che va il ringraziamento più grande: a Cristina per la sua schiettezza, a Nicoletta per i suoi consigli, a Marìca per essere stata una spalla in ogni momento, a Letizia per i suoi abbracci inaspettati, a Sara per aver ridato valore all’incontro e a Veronica per avermi fatto scoprire il valore della squadra.

Ho vissuto a pieno questa esperienza, assaporando ogni silenzio, ridendo della stanchezza che prendeva il sopravvento.

Sono tornata triste, ma nello stesso tempo  serena perché sono riuscita a essere me stessa e a donarmi in ogni momento;  ho sognato questo viaggio, e posso dire di aver realizzato un sogno al Centro de Acolhimento Criança Feliz.

 

 

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