Scritto da Teresa Falanga

Ed eccoci qui, passo dopo passo siamo arrivati al nostro quarto giorno di cammino.

Oggi c’è il sole ma i nostri scarponi sono ancora pieni di fango, come a ricordarci il percorso fatto per arrivare fin qui, le salite e le discese che abbiamo dovuto affrontare, i nostri limiti con cui ci siamo dovuti confrontare..

Oggi c’è il sole e per tutta la Mammoletta si respira aria di festa, c’è chi lava le proprie tazze della colazione, chi sistema le tende, chi mette a posto i tavoli, chi molto frettolosamente risistema il suo zaino per apprestarsi a caricarlo sul furgone. Indossiamo tutti la stessa maglietta, noi Esf e i ragazzi dell’Elba, tutti pronti ad “aprire strade impossibili”, pronti a scovare sentieri che ci portino a capire la ricchezza delle nostre non identitá, ognuno con la sua preziosa storia alle spalle.

Oggi c’è il sole e c’è il nostro momento con il Don. Un momento a dir poco speciale, che ci unisce ancora di piú, dove sentirti tutt’uno con l’altro è cosí bello che ci fa commuovere. “Siamo mondi infiniti” dice il Don e la nostra parte sconosciuta è preziosa e da custodire con cura, dobbiamo amarla la nostra non identitá, la nostra parte fragile, forte, amabile o arrabbiata che spesso non riusciamo a vedere, che si nasconde ma che c’è ed è viva e ci rende speciali. Ci ha insegnato che dovremo pensare a come risorgere, a come di una vita farne tante, a come sfruttare il nostro tempo per rinascere sempre, e sempre diversi, e sempre nuovi ma comunque noi stessi.

Ognuno posa il suo sasso dove ha racchiuso tutto il suo cammino in una parola, e che sia pesante o leggero quel sasso ha accompagnato i nostri passi bagnati i nostri pensieri, i nostri silenzi e per noi è stato strada.

Ed ora ci stringiamo tutti, un grande abbraccio per ringraziare ognuno di aver percorso quel pezzetto di strada insieme, augurandoci che i nostri passi si rincontrino e che i nostri sguardi possano guardarsi ancora per raccontarsi nuove storie. E risuoniamo uno nell’altro ed è bellissimo. Ora siamo pronti a cenare con il pane e con il vino, insieme.

È il momento di passare la fiaccola ai ragazzi dell’Elba, di lasciare loro il testimone. E cosa puó rappresentare questo fuoco che brucia se non la testimonianza? Testimonianza di ogni storia che l’abbia toccata o che vi sia passata accanto, del sudore e la fatica dei passi che l’hanno fatta arrivare fin qui e che l’accompagneranno ancora per molto tempo, testimonianza della voglia di vivere che rinasce, di occhi forti che scrutano il mondo, di mani salde che non si stancano di portare la bellezza quanto il peso di una cosa cosí grande.

Oggi c’è il sole e non si puó non cantare! Sale un canto liberatorio, un saluto spontaneo all’isola e ai suoi abitanti, un ringraziamento gioioso, tante voci che ne fanno una..siamo leggeri come le note, colorati come il vino, uniti come le mollichine che compongono il pane. Ci ritroviamo cambiati rispetto a quattro giorni fa, la pioggia di questi giorni ha fatto il suo dovere, ha fatto sciogliere le maschere, ha scoperto i nostri limiti, i nostri dubbi e ci ha fatto ritrovare piú forti, piú uniti, piú casa.

Oggi c’è il sole, è ora di tornare, ognuno per la sua strada, tutti indissolubilmente legati dallo stesso cammino.

 

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