Scritto da Cecilia Barbesi

Ho cominciato a vivere la formazione, quando mi sono resa conto che non era un obbligo. Quando ho scelto di farlo per me, per il mio futuro, per il mio presente, per completarmi potendo raggiungere qualche traguardo, o, forse, per sentirmi migliore in questo momento? Un momento dove le certezze sfuggono, ove tutto é malleabile e non vi sono confini, allora io vado, unisco i pezzi e ognuno di essi mi porterà su una strada diversa, tante diramazioni, che ne costituiscono una unica, solida solo per metà.

Se l’essere umano è la sua formazione, deve prendersene cura, deve aprirsi e lasciarla entrare, viverla, ricordarsene sempre e, nel ricordarsi, gli verrà in mente di utilizzarla in ogni ambito e situazione.

Io ci provo. Ho sempre preso le mie decisioni in libertà, senza obblighi, ma certamente spinta da condizionamenti contingenti (cultura, famiglia, storia) e ho compiuto scelte sbagliate, eccome! Ma, in fondo, ognuna di esse è stata fondamentale per arrivare dove sono: in alto o in basso, avanti o indietro, non saprei, ma sono. Sono il mio percorso e sono ad un punto e da questo mi muovo, procedo, in direzione “ostinata e contraria”, forse, ma con tutta me stessa, la mia passione e le mie idee, le mie conoscenze. La mia formazione, che in fondo, mi guida.

E forse allora, non ho mai smesso di pensare.

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