Scritto da Michela Chiofi

India. Questa è la storia di 5 viaggiatori un po’ pazzi, ma simpatici che su di un treno dalle porte e dai finestrini aperti hanno percorso 1194 kilometri, da Nagpur a Bangalore. Questa è la storia di un ritorno di 20 ore verso il luogo dove il loro viaggio era iniziato 22 giorni prima. Un lungo viaggio in treno questo di cui più volte i nostri avevano parlato chiedendosi come sarebbe stato. C’era tra di loro curiosità ed ansia al riguardo; “20 ore sono tante!”, si dicevano un po’ preoccupati. Ed eccoli li su quel treno che corre e rallenta, si ferma e riparte, fa rumore, ma trova pace. Ed eccoli li che si vede scorrere davanti agli occhi e sotto i piedi ogni tipo di paesaggio: il lago e la luna, le montagne, i villaggi, le case, la gente, le risaie, i colori, i saluti, le campagne ed il loro viaggio. C’è chi dice che quello che sta vedendo è un misto tra Marocco e Sardegna; c’è chi dice che gli alberi bassi e larghi sono quelli della savana. C’è chi dice che ha la mente vuota e si lascia trasportare e lo fa stando seduta con le gambe in aria e la terra in basso. C’è chi dorme sopra teli comprati e regalati e mangia panini fatti con amore, ma con poco formaggio. C’è chi ascolta musica. Tutti e 5 si divertono su quel treno e guardano fuori, verso una terra che è arancione e strana; una terra che ha in sé tutti i colori delle donne ed è gentile; una terra che è così grande da mostrare sempre un’espressione diversa. Diversi sono anche i nostri 5 viaggiatori e pure sono tutti sullo stesso treno e insieme hanno vissuto un esperienza che non è solo un viaggio. Quel treno ha fatto parte della loro esperienza in India. I loro nomi sono Gabriella, Nicoletta, Giulia, Francesco detto “Moon” e Michela. Eccoli li che non riescono a chiudere un finestrino e la pioggia li sta bagnando. Eccoli li che stanno tornando, un po’ più coraggiosi, un po’ più veri. Mentre quel treno continua ad andare.

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