Scritto da Mascia Teodoro

Primo contatto ragazzi e educatrici…vogliamo osservarci ed entrare in confidenza, pensiamo di disegnarci e scatta cosi il gioco dei ritratti.

Mamy mi afferra per mano e mi porta fuori all’aria aperta, forse si sente più ispirato, mi fa sedere a terra, al sole, e poggia il foglio sul pavimento.

Io lo guardo perplessa.

Lui inizia con la matita a ricalcare la mia ombra di profilo..che stupore!

Mai avrei pensato a una tecnica cosi geniale!

Comincio a ridere, e lui con molta pazienza mi rimette al mio posto, perché se rido, l’ombra viene tremolante e i contorni del disegno non combaciano più, decido allora di essere una modella professionale e mi metto in posa immobile fino a che lui non ha finito.

Finito!!!

Certo è solo la sagoma, ora insieme disegniamo i particolari e coloriamo. Mi trovo proprio bella e somigliante!

Che cosa serve per giocare? Poche cose e tanta genialità. A ogni età e in ogni luogo si riscopre che il gioco sorprende, unisce, fa ridere e crescere senza “frontiere”.

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