Scritto da Sara Cimbro

La prima domanda che mi sono posta, prima di candidarmi all’avventura ESF India, è stata proprio: voglio scappare dalla mia vita quotidiana e dalle numerose difficoltà del 2012 o voglio viaggiare per scoprire e vedere coi miei occhi com’è il mondo e come sono io oggi?

Ho risposto che volevo viaggiare e capire ed eccomi in India, dove ogni giorno vale 100 dei miei italiani, perché è pieno di incontri che lasciano il segno, è una continua condivisione di quello che c’è e di quello che manca, di piccole cose a cui in Italia non presto sempre attenzione, ma che probabilmente sono grandi perché riempiono il cuore e ti fanno pensare.

E comunque l’India e la vita di comunità che ho trovato non permettono di scappare … soprattutto dai problemi e dalle difficoltà. Ti costringono semmai a riordinarli, ad osservarti e a capire che non sei il centro del mondo e che attorno a te ci sono milioni di vite che meritano di essere incontrate e che spesso chiedono in cambio solo una piccola parte del tuo tempo.

Forse viaggiare è proprio questo .. guardare, confrontarsi, raccogliere e tornare a casa più “ricchi”… con uno zaino davvero carico di ciò che conta conservare!

Dimenticavo … pensavo che le emozioni più forti e difficili da domare si concentrassero al momento dell’arrivo, quando gli odori, i colori, i visi delle persone ti assalgono tutti in una volta come in un vortice. In realtà le grandi emozioni, che ti confondono, arrivano al momento della partenza quando devi lasciare tutto quello che prima non potevi nemmeno immaginare e tutti coloro che hai conosciuto e non sognavi di incontrare.

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