di Marita Fontichiari e Francesca Adamoli

Lo statuto del Servizio Civilista richiede due settimane di formazione generale e otto moduli di formazione specifica, il tutto contornato da una burocrazia che farebbe invidia a qualsiasi ufficio passaporti italiano.

Ma chi decide di mettersi al servizio dello Stato italiano e partire per 11 mesi all’estero di cosa ha veramente bisogno?

Ce lo siamo chieste spesso in questo primo mese di attività e sebbene un’infarinatura teorica sia necessaria, non sono stati i power point ad averci dato gli strumenti per preparaci alla partenza, ma le persone incontrate.  

A Barzio per la formazione generale conoscere persone che come noi partiranno, ma che hanno già un bagaglio esperienziale di cooperazione internazionale, ci ha stimolate ad iniziare a riempire anche la nostra valigia. Grazie Nicolò, Mireille, Davide e Federica perché attraverso i vostri racconti abbiamo visto il mondo dai vostri occhi ed è stato bellissimo.

A Milano Gabriella ci ha insegnato che tutti siamo importanti, che è bello sentirsi visti e curare nel dettaglio le piccole cose dell’altro. Emozionarsi insieme durante le attività ci ha riempito il cuore e tolto spazio alla malinconia.

Quando tutto sembra pronto… le valige sono fatte… i saluti si fanno sentire… la burocrazia ti arriva dritta in faccia come una secchiata d’acqua fredda. Non siamo potute partire, infatti, nel giorno stabilito a causa di un cavillo nei documenti per la richiesta del visto. All’ambasciata malgascia di Roma abbiamo, quindi, gestito il nostro primo imprevisto insieme e ci siamo messe alla prova con i cambi programma, ma non c’è nulla che una carbonara non possa risolvere.
Quindi la nostra formazione speciale si è prolungata, ma lì abbiamo imparato che anche nell’inaspettato puoi trovare bellezza. L’abbiamo vista negli occhi di Charlie che finalmente si è sentito visto, nelle lacrime di Girolamo che ha iniziato ad abbattere il muro che lo circonda e nell’abbraccio tra Josè e Matteo abbiamo capito che le piccole cose sono quelle più preziose.

Ora che siamo in viaggio e la formazione è finita, non siamo abbastanza preparate perché non lo si è mai, ma siamo pronte ad accogliere tutto quello che troveremo durante il nostro anno di Servizio Civile.

A presto Marita e Francesca

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