Di Giulia Dominici


Se ripenso ai dieci giorni trascorsi alla Mammoletta le uniche due parole che mi vengono in mente sono: camminare insieme!
Già, si cammina insieme sempre, sia col sorriso che, con gli occhi pieni di lacrime.

La capacità che hanno i ragazzi nel farti sentire a casa è unica.
Come delle nonne apprensive ti sistemano nel posto migliore con un piatto di pasta e un sorriso; e, proprio come le nonne, dopo cena, cominciano a raccontarsi. A raccontare di storie cominciate male ma, finite tutte allo stesso modo, nello stesso posto, alla Mammoletta.

Si cammina insieme, attraverso le loro e le tue di storie, le mescoli pesando parole e emozioni, ci si tiene per mano mentre si sale quel nuovo gradino, che porta a nuove consapevolezze. Dieci giorni difficili da raccontare, da spiegare, dieci giorni intensi, dieci giorni che sembrano mille, dieci giorni che per comprenderli devi viverli.

Ci siamo conosciuti guardandoci negli occhi, ci siamo ascoltati attraverso il silenzio, abbiamo chiuso gli occhi e abbiamo camminato, insieme.

E’ strano, quasi assurdo, pensare a come venti sconosciuti possano diventare gruppo in così poco tempo.
Anime che danzano tenute insieme dallo stesso filo. Corpi che si plasmano ad occhi chiusi. Maschere che per la prima volta ci rappresentano.

Parole, tante, come fiumi scorrevano dai nostri cuori  pieni a fine giornata, un saliscendi di emozioni in cui eravamo finiti tutti, mi emozionavo guardandoli mentre facevano le attività, erano bellezza.

Tante quelle parole che non sono mai uscite, rimaste li bloccate sul gozzo.

Tante le parole dette attraverso gli sguardi, non serviva aprire bocca, i nostri occhi si dicevano già tutto.
Venti sconosciuti che non possono far altro che emozionarsi alle parole dell’altro, venti sconosciuti che sono diventati qualcosa, venti sconosciuti con gli occhi lucidi, venti sconosciuti che lasciano e prendono qualcosa, venti sconosciuti che si riconoscono, venti sconosciuti che ridono e piangono, venti sconosciuti che cantano, venti sconosciuti che camminano insieme, venti sconosciuti che si conoscono.

 

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