Scritto da Luigi Russo

Percorrendo le strade di Panciu non puoi avere la certezza di incontrare altre persone ma sicuramente incontrerai un cane vagabondo. Questi cani però non hanno necessariamente l’aspetto malandato dei cani di città, alcuni di loro sembrano essere stati cacciati da casa.

Li vedi ovunque, in coppia sui marciapiedi o soli al centro della strada. Le macchine non sembrano vederli e loro sembrano avergli preso le misure.

Hanno la coda perennemente tra le gambe e se provi ad avvicinarti si scansano rapidamente, sembra non vogliano avere nessun contatto con gli uomini pur vivendo così vicino a loro.

L’uomo, che da queste parti il più delle volte si trascina ciondolante in preda ai fumi dell’alcool, sembra essere un fantasma che aleggia in una città abitata da soli animali.

Non sai di preciso su cosa si basi la loro vita ma continuano a star lì, dormono, ti osservano ma non vogliono troppe attenzioni.

La gente del luogo non sembra apprezzarli particolarmente, a volte li sgrida malamente, altre volte lancia loro qualcosa per allontanarli.

Qualcuno di loro è particolarmente malandato, il pelo è segnato da profonde cicatrici e nei loro occhi vedi la stanchezza di chi di strada ne ha già vissuta troppa.

Mentre li osservo non posso non pensare che siano dei simboli emblematici di ciò che rischiano i ragazzi.

I bambini qui hanno una forza vitale straordinaria, una forza che non è stata ovattata dagli agi e dalla noia dei paesi economicamente più solidi.

L’entusiasmo, la voglia di apprendere, la gioia della scoperta qui superano le difficoltà con cui questi ragazzi devono confrontarsi quotidianamente.

L’asfalto, le case spesso corrose dal tempo, i visi segnati degli adulti non sono una loro preoccupazione; nel loro mondo di sorrisi, urla e giochi non c’è spazio per una cornice così grigia.

Eppure molti di loro assaggiano la durezza della vita, ricevono un trattamento che nessuno dovrebbe sperimentare.

I bambini non meritano che la strada sia il duro scenario della loro vita, la percorreranno, un giorno, ma solo per conoscere se stessi.

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