Scritto da Francesca Cervo

La prima è la partenza, in questa fase predominano ansie ed euforie, aspettative ed incertezze, tutte queste prendono forma nella fase successiva ovvero la serie degli eventi. Qui ci sono tutte le azioni del nostro viaggio, lo stupore, le soddisfazioni,la stanchezza … Arrivando poi all’ultima fase il ritorno. Non c’è viaggio senza ritorno, ogni serie di eventi deve avere un feedback. Il ritorno è questo, analizzare ciò che resta, quello che ti porti a casa. E’ un momento pieno di nostalgia ma allo stesso tempo ti riempie di una grande senso di soddisfazione, ti fa sentire di avere un pezzetto in più. Il ritorno è l’analisi di se stessi e di ciò che si ha fatto. Credo sia la fase più bella, perché è il momento in cui ti incontri con te stessa e rivivi un po’ tutta la tua avventura fino a capire cosa veramente ti ha lasciato.

Ed eccomi io parto cosi, con quella voglia di tornare e raccontare il mio viaggio, perché è solo cosi che io ho avuto la voglia di viaggiare, grazie ai racconti di chi ha vissuto dei sogni, di chi ha avuto il coraggio di aprire quel cassetto.

Voglio partire e tornare per fa capire alle persone che vedono confini insormontabili che si possono aprire strade impossibili, dipende tutto da noi. Io nel mio piccolo paesino farò così … racconterò di un mondo possibile.

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