Scritto da Luciana Di Mambro

E’ stato tutto magico, all’inizio pensavo fosse difficile ed invece i Naviganti della Mammoletta erano lì pronti a mettersi in gioco con sincerità, loro quanto noi.

Visi da uomini vissuti, duri, maturi. Sguardi ostinati, forti ed impenetrabili.

Questo ieri.

Oggi visi dolci, rilassati. Volti di bambini e adolescenti di immensa dolcezza, spesso cresciuti troppo in fretta. Bambini piccoli con cuore grande.

Oggi lo sguardo è profondo e penetrabile a tal punto da permettere l’approdo nella loro fantastica isola, a volte esplorata a volte inesplorata: è un’isola di immensa dolcezza e profondità e soprattutto di forti contenuti. Un’isola immensa da accogliere ed abbracciare, scoprire e coccolare.

Si, coccolati dal sole ed accarezzati dal vento, abbiamo vissuto l’essenziale, nella semplicità, nella precarietà, lontani dagli stereotipi e dal tram tram quotidiano fatto di corse e rincorse, touchpad, joystick, video e tastiere, cellulari e social network.

Abbiamo cercato l’isola che non c’è, via mare, con la zattera realizzata dai Naviganti e via terra, e ancora via mare. Abbiamo trovato un’isola che cerca solo l’ascolto, tanto ascolto e l’affetto, spesso la comprensione e la condivisione.

Ci siamo avvicinati piano piano, con i piedi scalzi e le ali grandi.

Ci hanno permesso di scoprire l’infinito, un mondo infinito fatto di sofferenze ed incomprensioni, qualche volta anche gioia, un mondo da ricostruire a misura di bambino o di adolescente, si perché qualche volta la vita non è proprio semplice da vivere e le aspettative sono sempre tante, ed il cuore, più della mente, è lì che aspetta.

Il cuore vuole vivere le emozioni dell’adolescenza, vuole solo essere ascoltato, vuole giocare e gioire, cantare e suonare, condividere la magia dell’incontro e dell’amicizia pura, quella vera e sincera, come solo i bambini sanno fare. Ed ancora condividere la magia del lavoro insieme che diventa gioco divertente, condividere la realizzazione del nostro progetto, oggi una zattera, domani il nostro progetto di vita, ed è lì che le nostre piccole isole si sono fidate ed affidate.

Bisogna ascoltare con cuore aperto, fermarsi ed ascoltare, fermarsi e vivere prima la dimensione di bambino poi la loro dimensione di adolescente. Tuffarsi nel loro mondo immenso e riemergere insieme a loro, ora più forti e coraggiosi con l’energia giusta per affrontare le piccole e le grandi difficoltà.

I nostri Naviganti sono spazi infiniti pronti ad accogliere e a smontare tutto quello che la società vuole attribuire loro.

Sono lì, isole da esplorare, isole ricche, isole meravigliose di dolcezza infinita, sono lì che aspettano che passi una zattera, quella del cuore e del sentire.

Sono questi i nostri adolescenti: voglia di libertà, tenerezza, leggerezza, semplicità, esperienze nuove, stimolanti e coinvolgenti.

Un’isola giusta, un’isola che c’è, l’isola profonda e magnifica di ognuno di loro e ognuno di noi.

 

Condividi su: