Scritto da Nico Parasmo

Ci sono momenti nella vita in cui si rende necessario riscoprire l’importanza dei piccoli gesti per sentirsi finalmente un “insieme”. Il Maylive honduregno e’ stata una chiamata, un appello, un rispondere “Presenti!!”, che abbiamo inviato a tutti i giovani della citta’ di El Paraiso, per far si che si possa scendere per le strade polverose, sotto gli occhi di tutti, sotto il sole cocente. Eravamo tutti li, educatori educatrici e ragazzi, aspettando l’arrivo dei volontari che ci avrebbero accompagnato in questa sfilata dove non c’erano modelli da ammirare, ma modelli da rispettare. I modelli del divertimento sano e libero dall’uso di stupefacenti, quelli della comunicazione, quelli dell’ invito ad essere se stessi nel pieno rispetto dei propri valori. Abbiamo camminato per un’ora circa, accompagnati da tutti gli istituti superiori, scuole, scouts, volontari e gli enti no profit che collaborano con noi e tra di loro. In questo corteo hanno camminato suore, bambini e persone povere…con noi hanno camminato persone “scalze”. Vedevo gli occhi della gente che apriva le porte di casa per capire cosa stava succedendo, vedevo le casalinghe che correvano ad asciugarsi le mani per affacciarsi alla finestra e sorridere,  perchè i giovani volevano urlare che “Si, sì può’”, vedevo manovali che fermavano le loro pale per lavorare il cemento e si pulivano le mani per farci un applauso, vedevo ragazzi e bimbi che dalle loro finestre e balconi ci lanciavano un sorriso e un “Grazie” per cercare di spronare i loro coetanei a vivere una vita più semplice. Tutto questo mi ha profondamente colpito. Io che vivo qui da molto tempo ormai, io straniero per sempre. Eravamo in centinaia, ognuno col suo cartello, col suo messaggio di speranza per una società formata da giovani che si impegnano e che rifiutano la violenza e la vita senza regole. Ricordo che ogni tanto dalla testa della sfilata, buttavo il mio sguardo all’indietro per catturare sguardi, gesti, sorrisi  e per vedere la “danza” dei cartelloni che incitavano alla libertà, alla “Tremenda voglia di Vivere”. Una frase stupenda attira e cattura la mia attenzione: La droga no llena el vacio de tu alma (la droga non riempie il vuoto della tua anima). Sono passati ormai tre anni e mezzo dall’arrivo di Educatori senza Frontiere in Honduras e ogni anno i giovani si sentono stimolati e accompagnati, ma anche protetti da una speranza che prima vedevano molto lontana, ed ora così lontana non è più.

Siamo qui, consumeremo le nostre infradito in questo cammino: noi, che siamo il cammino.

“Le persone possono dimenticare ciò che diciamo, ma quasi mai o mai dimenticano ciò che facciamo per loro”. don Antonio Mazzi

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