Scritto da Federica Berrobianchi

Da un paio di giorni, qui a Huambo, abbiamo introdotto il diario di bordo.
La sera, dopo cena, a turno uno tra i ragazzi più grandi, viene a casa e dopo aver chiacchierato un poco si siede alla scrivania per scrivere della giornata appena trascorsa.
La mattina seguente a colazione lo leggerà agli altri.
Stasera è il tuo turno.
Ti fai pregare un po’ prima di sederti e scrivere.
Mi dici:” Scrivo poco, solamente una frase corta”.
Rispondo di non preoccuparti, di scrivere quello che senti e ti lascio tranquillo a pensare.
Inizi a scrivere e nel frattempo alla porta bussano e poco alla volta arrivano gli altri…chi saluta ed avvisa che è rientrato da scuola, chi prende la medicina, qualcun altro invece ha voglia di rimanere ancora un po’ insieme.
Tu continui a scrivere senza fermarti.
Ti guardo da lontano e vedo che scrivi e scrivi..la penna non si stacca dal quaderno.
Qualcuno cerca di avvicinarsi per spiare cosa stai scrivendo.
Ad un certo punto mi chiami e mi dici che hai finito e mi chiedi se puoi leggermelo.
Mi siedo vicino a te e ti ascolto.

“Dovremmo vivere e goderci ogni giorno come se fosse l’ultimo della nostra vita, perché un minuto ben speso vale più di giorni.
La vita è il dono di Dio e dovremmo renderla una cosa curiosa ed indimenticabile.
Non è mai tardi per essere soli perché la vita è fatta con sogni che ripristinano il nostro futuro.
Ama il tuo prossimo prima che sia troppo tardi.
Non è mai troppo tardi per amare e non è mai tardi per sorridere.”

Ti alzi dalla sedia, mi guardi dritto negli occhi, mi sorridi e dopo aver salutato e dato la buonanotte vai in Residencia a riposare.
Io rimango su quella sedia, con il diario in mano aperto alla pagina che hai scritto e che rileggo più e più volte e penso.

Penso che questa sera un ragazzo di 14 anni mi ha riaperto gli occhi e mi ha riportato alla bellezza di questo posto, di questa casa, tanto aspra quanto dolce.

Penso che questa sera un ragazzo di 14 anni mi ha insegnato che la vita riserva ad ognuno di noi un bagaglio che a volte riempiamo di cose belle e meraviglia, altre volte invece siamo talmente sordi e ciechi che ci lasciamo trascinare dalle avversità del momento riuscendo a perdere il controllo.

Penso che questa pagina di diario che rappresenta la meraviglia delle piccole cose sia responsabile di grandi cambiamenti.

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