di Luigi Russo

Questo è il pennello dei sogni. Un pennello magico capace di farti disegnare tutto ciò che desideri e di farti vivere quel sogno. All’inizio apparteneva a una bambina che disegnò il ritorno del papà, partito con una grande barca verso l’orizzonte. Ed eccolo quell’abbraccio tanto sperato, insieme a guardare il mare, dalla stessa parte. Poi passò dalle mani di Marione, un signore con qualche chilo di troppo che sognava di essere un tuffatore alle olimpiadi. C’è un gran silenzio in piscina, prende un gran respiro e via…9! La medaglia e sua. Maria voleva raccontare alla madre quel suo amore segreto e diffcile. La madre l’abbraccia e la stringe a se, nulla potrà cambiare il loro legame. Luca vuole volare sui tetti della sua città e lo spicca quel volo, osserva tutto dall’alto scoprendo nuovi luoghi, porta con sé quelle immagini e il vento lo accarezza.
Ma quanti anni ha questo pennello? Nessuno lo sa con esattezza. C’è chi pensa abbia tracciato i primi disegni nelle caverne altri che sia il responsabile delle piramidi d’Egitto, altri ancora giurano che sia passata tra le mani di Walt Disney, Quino, Schulz, Silver…

Sono i sogni a esser catturati dalle setole del pennello, si aggrappano e restano lì finché possono, viaggiano, crescono, scivolano e si adagiano sul foglio.
Una volta lì quel disegno diventa una pozzanghera di emozioni in cui l’individuo si tuffa uscendone zuppo di gioia.

C’è anche la storia di quei ragazzi che sognavano di viaggiare per il mondo, di incontrare persone e di farle giocare, sognare, ridere e piangere, cantare e urlare a squarcia gola. È un sogno che si fa con lo zaino in spalla e le scarpe ben strette. È il nostro sogno.
Ma dove si trova adesso quel pennello? Controlla dentro la tua tasca…

La traccia audio del testo di Luigi Russo: buon ascolto.
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