Scritto da Simona di Gallo

Son passati due anni e son cambiate tante cose.
Sognavo di fare la viaggiatrice. Poi è arrivata la pandemia.
Mi sono ritrovata a viaggiare restando a casa, a viaggiare restando ferma.
Abbiamo deciso di non fermarci e provare a continuare il nostro viaggio dalla finestra di casa nostra,
dal nostro quadratino su zoom, nel nostro angolo di mondo, ognuno nel suo.
Abbiamo deciso di provare a viaggiare con la fantasia: leggendo, scrivendo, giocando, attraverso l’arte e il teatro.
Non ci siamo mai fermati veramente, nemmeno quando ci dicevano: “restate a casa”.
E ora? Pronti? Via!
Si torna a viaggiare.
La valigia degli attrezzi di Gabri e di Giorgia sono finite; il week-end scorso la formazione base e permanente di Milano e Roma si sono ritrovate in presenza.

Tornare in cascina è stato emozionante, la voglia di raccontarsi e stare insieme si poteva toccare con le mani e l’entusiasmo di poterci essere è stato qualcosa di unico, dopo tutti questi mesi di chiusura.
E ora? Pronta? Via!
Ho scelto di ripartire. Si torna in Madagascar, un passo dopo l’altro, senza dimenticare quest’anno di formazione un po diverso e particolare che ci ha fatto sentire ancora di più senza frontiere.
Torno a novembre 2018 e ricordo solo due parole “Non idonea” e forse solo ora capisco meglio il perché.
Torno al agosto e settembre 2019 dove ho visto per la prima volta quel cancello blu che è l’ingresso di Ambalakilonga. È stato il mio primo e unico viaggio Esf.
Poco prima di questa mia partenza Gabri aveva scritto un articolo e alcuni stralci erano diventate parte della copertina del diario di quel mio viaggio.

“Siamo pronti, questo è il tempo della rincorsa prima del salto, un salto doppio carpiato, con una piroetta (..) La vita è un movimento tondo che non quadra quasi mai, si cammina con la vita, si camminano gli aeroporti, si camminano le stazioni e poi le strade. (…) L’andare è un movimento che prevede gli altri, che ti prendo per mano, che mi prendi per mano, che dipingiamo la stessa tela, che spezziamo il pane di sera, da mettere a contorno del giorno appena trascorso, che ti dico come stai, che mi dici bene o male e tu?
L’andare è il viaggio che stiamo per affrontare, un altro viaggio? No, lo stesso viaggio.”

Quest’anno ci ho riprovato e finalmente ora partirò e sarà un percorrere per quel movimento tondo che non quadra quasi mai.
Rigenerare per me vuol dire anche questo, dare una svolta, darsi nuove opportunità.
Un passo alla volta: la seconda dose del vaccino covid, il passaporto, il visto, la formazione generale, la valigia, il salutare.
E ora? Pronta? Via!
È ora di ripartire. È ora di saltare.

“Chissa dove mi porterà questo nuovo progetto… spero lontano” cosi avevo scritto sotto la foto della attività coi lego, svolta in quel colloquio di gruppo per il servizio civile nel 2018.
Destinazione? Sempre la stessa.
Madagascar, Ambalakilonga e il suo cancello blu.

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