Vi raccontiamo di un viaggio differente, della voglia di non fermarsi anche quando sembra non ci siano altre possibilità.

Estate 2020.

Quest’anno noi Educatori Senza Frontiere non siamo potuti partire per i nostri viaggi, siamo rimasti al sicuro nelle nostre case, in attesa di un tempo migliore per ripartire, pensando con nostalgia ai nostri pezzi di cuore lontani che da tanto aspettavamo di rivedere.. in Madagascar, Honduras, Brasile, Angola… il viaggio però fa parte di noi, siamo “senza frontiere” e del viaggio abbiamo fatto il nostro linguaggio.

L’errare ci appartiene, nella sua voglia di conoscere e di essere curiosi, di incontrare l’Altro, di sbagliare, inciampare e a volte ritornare al punto di partenza. Non siamo riusciti a “stare fermi” in attesa che tornasse ad andare tutto bene e abbiamo deciso di reagire con un semplice progetto che ci avvicinasse a chi non vedavamo l’ora di incontrare, in particolar modo ai ragazzi della “ Casa Juan Pablo II” in Honduras che ogni anno sono abituati a ricevere e accogliere degli Educatori Senza Frontiere che trascorrono con loro i mesi estivi, o addirittura l’anno di Servizio Civile.

Abbiamo lanciato una chiamata alle arti, un invito per un “viaje diferente”, e come sempre accade la risposta dei nostri amici volontari è stata entusiasta e immediata. In coppie o piccoli gruppi ognuno di loro ha proposto ai ragazzi di Casa Juan Pablo delle sfide, delle “challenge” le abbiamo chiamate, dei momenti di svago e creatività in un tempo tutto uguale, di paura e attesa che sembrava non passare mai.

Dalle sfide proposte ai ragazzi in Honduras per circa 3 mesi ci sono arrivate le risposte, e via di balli, ricette, pezzi teatrali, giocoleria, canzoni, attacchi d’arte, sport … un botta e risposta che ci ha permesso di rivedere amici lontani e volti nuovi, di ridere insieme, di condividere saperi e tradizioni, di fare squadra e di ripensare ai viaggi degli anni passati.

Abbiamo declinato il viaggio con parole nuove, non aerei, valigie, passaporti ma schermi, registrazioni, fotografie… abbiamo continuato a portare un po’ di ESF nel mondo attraverso i mezzi che in questo periodo abbiamo imparato ad usare e a ringraziare, perché ci hanno permesso di stare in contatto, di coltivare relazioni lontane, di assaporare anche se in piccola parte il regalo che è poter viaggiare.

Ve lo volevamo raccontare, non per normalizzare una metodologia di incontro “attraverso lo schermo” che dobbiamo ammettere ci sta un po’ stretta, ma per tenere accesa, in noi e in chi ci legge, la fiammella della speranza che torneremo a indossare le nostre scarpe più comode e i nostri zaini pesanti, ad attraversare frontiere parlando lingue straniere, a stringere mani di mille colori e a scoprirci educatori-educabili.

Nel frattempo abbiamo continuato a camminare e a errare, lungo strade inaspettate e insolite, a tratti sconosciute, ma mai soli. Vogliamo ringraziare i ragazzi di Casa Juan Pablo e il nostro fratello e responsabile Nico per aver accettato le nostre sfide, per essersi messi in gioco, per aver creduto in questo “Viaggio differente” fatto di sfide divertenti e video improbabili, per aver reso possibile tutto ciò fidandosi delle nostre proposte, affidandoci, dietro ai sorrisi, anche le preoccupazioni di un periodo incerto e faticoso.

¡Qué nuestro viaje siga juntos!

Valentina e Martina

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