Era l’inizio di Marzo e nasceva il primo esperimento su zoom di Educatori senza Frontiere.
L’obiettivo era provare a rivivere dentro all’emergenza quello che per noi significava scrivere e ci abbiamo provato, rigenerando la nostra Bottega delle parole.
Qui di seguito i nostri testi.
Per ricucire il senso di tutto quello che abbiamo vissuto e che ci prepariamo a vivere.
La proposta di scrittura era semplice.
Partire da un incipit a scelta tra:
In questa Bottega delle Parole…
Nella mia Bottega delle Parole…
La mia Bottega delle Parole…
Ogni mattina nella mia Bottega delle Parole…
Il significato della consegna: creare il significato di un momento di scrittura che possa essere comune a tutte e speciale per ciascuna.
✏️In questa bottega le parole, conservate a lungo, esplodono dalla finestra e si spargono per le case, come pioggia e petali. In questa bottega delle parole nascono nel grembo, le conservo nelle mie ossa per quelli che verranno.
✏️Nella mia bottega delle parole faccio fatica a controllare il battito del cuore, ascolto i miei respiri, che inciampano la penna e non lo so cosa deve dire il mio inchiostro. La pagina è bianca e io scavo, scavo e cerco parole per poterla abitare.
✏️Nella mia bottega delle parole mancano le solite espressioni, mancano gli amici che lasciavano le loro parole. Nella mia bottega delle parole si passa da un silenzio che spaventa a delle grandi litigate. Aria tesa, aria nervosa, aria soffocante. Nella mia bottega l’aria manca e mi sento un po’ soffocare. Vado sul balcone a guardare il sole. Apro le finestre in cerca di aria. Mi dicono: “Chiudi la finestra, fa freddo!”; e io la lascio sempre un po’ più aperta. Nella mia bottega delle parole penso a quei ragazzi che ho conosciuto, loro di aria ne hanno sempre avuta poca; qualcuno di loro proprio l’ha persa; chi per mesi interi, chi per anni. Solo ora capisco di più, quello che già pensavo di aver capito. Ora, capisco un po’ di più i ragazzi, ora, vi chiedo scusa dei miei giudizi un po’ affrettati. Ho sbagliato, siete degli eroi a resistere così tanto.
✏️La mia bottega delle parole ha chiuso, per tre settimane, per un mese; fino al 3 aprile prima, fino al 3 maggio poi. La mia bottega delle parole ha chiuso, eppure ogni tanto qualche parola sente la necessità di uscire, di prendersi un’ora d’aria. Un’ora al sole dal balcone della stanza un’ora per non ascoltare nessuno, se non te stessa. Un’ora, niente di più, a distanza di un metro, a distanza da te, con mani e bocca e naso coperti, ma con gli occhi che osservano e sentono. La mia bottega delle parole ha chiuso, fino a quando…?
✏️Nella mia bottega delle parole c’è un po’ di polvere, ma ho il tempo di toglierla, un poco alla volta. Nella mia bottega delle parole c’è sempre lo stesso odore, quello di casa mia. Nella mia bottega delle parole ci sono tanti buoni propositi, ma troppo, troppo tempo libero. Nella mia bottega delle parole procrastino, perché ho troppo tempo.
✏️Nella mia bottega delle parole il tempo ha assunto un tempo diverso rispetto a quello che aveva prima. Ora mi sembra scivoli via e allo stesso tempo sia eterno. Mi scivola via perché quando vado a dormire sento di non aver vissuto la giornata. Mi sembra eterno perché non arriva mai il nuovo giorno. Vorrei scrivere e leggere di più. Sono confusa. Vorrei abbracciare i miei amici, io, che il contatto fisico non sempre lo sopporto. È strano. Non lo so.
✏️La mia bottega delle parole è una stanza da cui ogni mattina cerco il sole, attraverso le tende della finestra; una speranza che le cose migliorino, che i numeri calino. È una pagina bianca al lume di candela profumata, che lentamente si riempie e si colora. Dice che andrà tutto bene e io così ci credo.
✏️Ogni mattina nella mia bottega delle parole, mi mancano le parole. Erano tante, colorate e stabili. Adesso invece, le mie parole sono nuove, vogliono dire tante cose che non ho mai detto, ma che hanno un senso più profondo. Finalmente guardo in faccia le mie parole: un po’ fuggo e un po’ le abbraccio.
✏️Nella mia bottega delle parole ci sono protezione e sicurezza e tutte le parole che mi pettinano i capelli la sera. Certe parole mi sdraiano sulle nuvole, mi chiudono gli occhi e mi cullano. Serenità, percorso, viaggio, porto, cuscino. Nella mia bottega delle parole non ci sono orari di apertura, è sempre disponibile ad accogliere i miei sguardi voraci. La bottega delle parole le trasforma, cambiano forma ed assumono significati da togliere il fiato. C’è odore di pane appena sfornato e tenuto in caldo. C’è voglia di evasione e rigore, che dopotutto tutto andrà bene. O semplicemente andrà.
✏️Nella mia bottega delle parole oggi c’è tempo, tanto tempo. È un tempo strano. È un tempo che mi fa sentire, davvero, la mancanza di chi amo. Un tempo che cambia la forma delle cose. Un tempo che sfugge, ma, per che è tutto lì e aspetta di esser vissuto.
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