Scritto da Irene Pagano

Eccomi qua, tra queste righe a mettere per iscritto ciò che da giorni vedo, sento, vivo.

Sono seduta fuori sulla grande terrazza che sporge sul centro di Amalakilonga. Sono le due e mezzo del pomeriggio, alcuni ragazzi sono a scuola, mentre altri sono proprio qua giù che si divertono giocando a calcio. Il tempo qua è completamente differente da quello Italiano, qua sta arrivando l’estate e nei giorni più caldi la temperatura supera i 30 gradi; fortunatamente oggi non è uno di quei giorni, è caldo ma ventilato, una giornata ideale per giocare a calcio.

Mancano pochi giorni a Natale. Quando penso al Natale penso alla famiglia, penso ai doni, penso al calore e all’affetto delle persone che si riuniscono festeggiando insieme questa festa.

A Natale ad Ambalakiloga, io sono un’angelo, tutti siamo angeli di qualcuno. Pochi giorni fa, abbiamo estratto il nome della persona di cui ognuno di noi è angelo, in questi giorni dobbiamo prenderci cura di lui osservandolo, aiutandolo e preparando lui il dono che il giorno di Natale gli consegneremo. Patrik non sa che io sono il suo angelo, ed è un sacco divertente cercare di conoscerlo, avvicinarmi a lui, senza però farglielo scoprire. Patrik ha vent’anni, si è appena diplomato e sta aspettando i risultati del test d’ingresso dell’università. Non è stato semplice entrare in relazione con lui, è un ragazzo molto tranquillo e serio, si apre con la persona, ci scherza e si confida solo quando ci entra in confidenza. Patrik è uno tra i ragazzi più grandi e a breve lascerà Ambalakilonga. Oggi per lui è un giorno molto importante, tra poche ore saprà se ha passato l’esame della patente, sono agitatissima per lui. Come lui ci sono circa altri quaranta ragazzi, adolescenti che si impegnano giorno dopo giorno per avere dei risultati e per costruirsi un futuro. Ambalakiloga da a loro una grande possibilità. Dall’orfanotrofio o dalle strade li accoglie, da loro gli strumenti per poter andare a scuola, li ascolta e li accompagna in questo percorso. La vita in Madagascar è molto diversa da quella italiana, soprattutto se si hanno pochi mezzi, i ragazzi entrati in questa comunità imparano a seguire delle regole, a convivere tutti insieme costruendosi una famiglia. Ambalakilonga è la famiglia con cui passerò il mio Natale. Una famiglia di persone che si impegnano tutti i giorni, ragazzi pieni di energia, molto accoglienti, gentili e disponibili sia ad aiutarti che a partecipare a ciò che gli proponi. Questo Natale non avrò il camino accesso, ma il calore umano di ognuno di loro tiene accesso il fuoco, Ambalakilonga.

Condividi su: