Scritto da Gabriella Ballarini

L’ educazione fa rumore.

Come le crepe sulla casa di legno in mezzo al lago, che quando si sente il caos della legna che si spezza, è già troppo tardi, si va a fondo.

L’educazione fa silenzio.

Come una carezza che arriva la sera, che non te la aspettavi, ma arriva e senti un calore buono e senti che nessuna casa si sta spezzando.

L’educazione fa la rivoluzione.

Come qualcosa che non è la somma delle parti, ma un colore che si mischia ad un altro colore e facciamo che la tela si riempie e sboccia un fiore.

L’educazione è un profumo di rosmarino.

Come preparare il pane, spezzarlo e servirlo a te e a tutti noi.

Ho pensato, in questi giorni, a tutto quello che siamo capaci di vivere ogni giorno nelle nostre case, a te che ti siedi con gli occhiali sulla punta del naso e ti alzi quando senti l’odore del caffè, tutto diventa possibile quando ci fermiamo ad ascoltare.

Sembra tutto possibile, anche l’assoluto presente, che è in ogni cosa, anche adesso che qualcuno è lontano, ma se ti guardi di fianco, è proprio lì.

Vorrei poter dire a te e a noi che lo abbiamo capito, che tutto questo nostro precipitarci nella vita, lo stiamo facendo per salvarci, e poi una volta capito, ce la faremo?

A salvarci intendo, ce la faremo?

Quanto rumore, silenzio, rivoluzione e profumo di rosmarino servono per salvarsi?

Quante domande senza risposta dobbiamo collezionare prima di dirci in strada, a camminare?

Quante paure ci incatenano lo sguardo e ci paralizzano gli abbracci?

Vorrei, che in questo giorno, disarmassimo le nostre ali, ci convincessimo a cedere all’umano, ci spingessimo a non confondere lo zaino con la zavorra e finalmente vivessimo la libertà, che no, non è star sopra un albero, è star dentro di noi, alzando lo sguardo, per vedere attorno e accogliere la vita intera, non solo un pezzo, non solo un antipasto, la vita intera.

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