Scritto da Paola Tenaglia

A pochi giorni dal nostro approdo mi ritrovo ad ammirare la bellezza dei membri dell’equipaggio di cui faccio parte. Sono circondata da chi ama il silenzio dolce e malinconico, da chi prende energia dalla natura, da chi cerca di trovare pace nel gruppo e chi comunica con la musica, chi invece riscalda con i sorrisi e chi aspetta abbracci. 

Ogni membro con la propria forza, personalità e fragilitá sta cercando di creare armonia e confronto. Attraverso la collaborazione si cerca di trovare la soluzione migliore, l’intesa, la forza per poter scavalcare e oltrepassare la matassa intrecciata dei pericoli e delle difficoltà della vita.

Questo intreccio crea cunicoli, piccole fessure che apparentemente appaiono invalicabili. Ma ecco arriva chi dall’altra parte di questa ragnatela alza, sostiene e sorregge le braccia dell’altro membro dell’equipaggio.

All’ inizio ci si sente un pò spaesati, impauriti, quasi incapaci ad accogliere la mano dell’altro.

Ma gli occhi dell’altro ci dicono di fidarci, di affidarci, librando leggeri tra il cielo e la terra fino a superare quella rete fitta, stretta e insidiosa.

Ti senti piú forte, ti senti meno solo perché sai che il tuo equipaggio non ti fará mai cadere in mare, affrontando insieme le notti di tempesta.

È il momento di esplorare, di esplorarci per cercarci.

 

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