Scritto da Jennifer Gaspari
Se penso ai sogni,
tutti quelli che ho avuto finora,
quelli che con costanza e perseveranza sono riuscita a realizzare,

e quelli che ancora sembrano lontani lontani,
i sogni a metà,
i sogni ad occhi aperti,
i sogni traditori e quelli non ancora sognati,
i sogni che ormai è troppo tardi sognare..
se penso a loro e provo a dargli un colore e una forma,
un’immagine e un ricordo,
sento che sempre,
nel donarmi o nel togliermi il fiato,
oppure quando non mi hanno fatto capire proprio niente,
sempre hanno significato ricerca,
cammino,
mi hanno chiesto di fermarmi e continuare a chiedermi,
oppure di aspettare,
e nell’attesa a volte non mi sono accorta che stavo ripartendo, che stavo sempre camminando.
se il sogno è slancio,
è movimento
allora può essere fionda.
E se è fionda allora c’è bisogno di una mano,
che la sorregga questa fionda,
che l’aiuti a trovare una direzione,
che ci metta l’energia per effettuare il lancio.
questa mano,
può essere l’Insieme.
Non può essere solo la mia mano, anche se è anche la mia mano.
La “mano-insieme ” ci pone però delle domande altre,ci fa da specchio, fa da specchio al sogno,
ci può fare arrabbiare,
richiede compromessi,
nuove fatiche.
non sempre si rivela la mano forte e stabile che ci saremmo aspettati di riuscire a costruire, o a imparare a vedere.
anche la”mano -insieme “può tremare.
allora in questi momenti,
imparare la generosità del sogno potrebbe essere una strada per ridare energia alla mano e permetterle di tenere bene la fionda.
La generosità del sogno è il cambiamento che penso di voler ricercare e che voglio donare alla mia mano-insieme.
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