Scritto da Fabio Iadeluca

Nuovo week end nella silenziosa pace di S. Martino al Cimino…nuovo week end di “viaggio” fianco a fianco a chi, solo un mese fa, era uno sconosciuto e che oggi sembra essere già parte integrante di un percorso personale che senza “condivisione” avrebbe dell’impossibile…
Ci ritroviamo (In ritardo! Ma al sud si sa, è così) per affrontare la prossima tappa del nostro viaggiare alla ricerca di qualcosa che forse ancora in pochi sanno davvero cosa sia, alla scoperta per ora di nuove “isole” legate dallo stesso desiderio.
In ogni isola un piccolo mondo, in ogni isola un piccolo (o grande) bagaglio di esperienze, di colori, di sogni, di aspettative, di realtà, di vissuti: ognuno di noi sceglie di mettersi in gioco, di guardarsi dentro e di esprimere se stesso attraverso l’arte della carta, dei colori, della colla, delle immagini, della musica e, perché no, del silenzio. Ogni componente di questo nuovo gruppo che va formandosi mette a disposizione di tutti una parte di sé, in un solo pomeriggio scopriamo sul pavimento un “arcipelago di isole di carta” pronte a condividere lo stesso mare. E’ sorprendente scoprire dopo ogni attività svolta che il viso del vicino è meno sconosciuto, che quelle che spesso sembrano aspettative uniche diventano comuni, è sorprendente buttare giù le proprie difese per guardare verso un obbiettivo comune: il nostro Viaggio.
E quale modo migliore per guardare nella stessa direzione se non quello di guardare gli altri negli occhi? Per questo ci “tuffiamo” nel silenzio degli sguardi, momenti interminabili e spaventosamente emozionanti quelli che ognuno di noi trascorre al centro del “nostro arcipelago” alla ricerca dell’altro solo attraverso gli occhi e il respiro.
E poi ancora scoprire le paure, le aspettative, le curiosità attraverso la metafora della valigia.
Cosa portare in questo “viaggio”? Con cosa tornare da questo viaggio? Certamente con tantissima voglia di mettersi in gioco dimostrata da ogni singolo membro di questa spedizione.
Buttare giù le “barriere” di cui abbiamo parlato nel primo incontro attraverso il “bello” ed il “buono” che abbiamo dentro e che abbiamo scoperto nel secondo incontro.
Tutto questo condito dalla voglia di diventare gruppo, dalla voglia di conoscersi al di fuori dei “momenti formativi” e ritrovarsi a confrontarsi, giocare, ridere, parlare, con la leggerezza e l’entusiasmo dei bambini.
E per finire Don Antonio…a fare da collante per tutte le sensazioni che abbiamo messo in comune. Esco da questo secondo incontro assolutamente sorpreso e felice di esserci incontrati, con la voglia fortissima di proseguire questo viaggio, con l’entusiasmo di un “giovane” che vuole scoprire cosa c’è di nuovo ad aspettarlo.

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