Il suono della sveglia delle 6:00 mi riporta ai tempi della scuola… DRIN DRIN… Apro il primo occhio, apro il secondo e cerco di sbrinare le ciglia dalla notte gelida di Porto Alegre! Eh si! Ragazzi, il Brasile non è solo samba, carnevale e “saudades”, è anche un freddo assurdo! Piccola colazione, perché ormai dopo qualche giorno impari che ne seguiranno tanti altri di cafesiños e non ti vuoi far cogliere impreparata!…E  poi via, Restinga e CPIJ ci aspettano!  Alle sette e trenta siamo già lì pronti ad iniziare una lunga e intensa giornata. La prima mezz’ora è di incontro con gli educatori, e finalmente alle 8:00 arrivano loro, i protagonisti assoluti di tutte le nostre giornate:i bimbi e i ragazzi del centro! È un tripudio di colori, di abbracci, di “oi ‘sora!” gridati qua e là (qui per loro siamo le “sore” italiane) sorrisi e bronci dovuti alla levataccia del mattino… come biasimarli! Così, scaldati da una tazza di latte, cominciano le varie attività. Danza, musica, percussioni, artigianato, informatica, karatè e per i più grandi anche il “Trabalho educativo” consistente in momenti di riflessione su tematiche riguardanti l’adolescenza e più in generale la vita. Non manca proprio nulla. Gli educatori fanno davvero un buon lavoro, e noi come piccole formichine stiamo cercando di inserirci, di apprendere come spugne, di cercare di interpretare uno sguardo, di proporre qualcosa ma soprattutto di lasciarci contagiare dallo spirito del centro, dall’empatia degli operatori che ci hanno accolto come a casa e dall’allegria inevitabile dei bimbi. Ore 10:30 un buon pasto completo e alle 11:45 tutti a casa.
Giusto il tempo di mangiare qualcosa, e anche di più, riposare un po’, e alle 13:00… si ricomincia daccapo, con altri bimbi, altri sguardi e altri abbracci.
Cristina Caruso

Condividi su: