Il tempo dell’attesa è un tempo sacro, un tempo incompreso, incomprensibile, da scoprire. Il tempo dell’attesa è un tempo lento, mai definito, incerto. Il tempo dell’attesa stanca come quello dell’azione, stanca di più perché dilata i momenti, interviene sui meccanismi della resistenza, ti sfianca. Il tempo dell’attesa si accompagna a quello del sogno vivo, del sogno davanti agli occhi che guardano il mondo passare, o meglio quel pezzo di mondo in cui la tua attesa è in opera. Il tuo corpo attende mentre la tua mente continua il viaggio, in spazi esplorati ma in tempi indefinibili e irraggiungibili altrimenti, parte da ricordi passati e da costrutti esperienziali di vita vissuta ora, prima, anni fa, per arrivare a futuri prossimi, lontani, che forse mai esisteranno. Scopri la tua mente viaggiare velocissima, senza limiti e senza incidenti, senza paure. Arriva a risultati sorprendenti persino a te stesso e ne assapori il succo.
Il Rwanda ha accolto gli italiani, ha fatto un apertura, ha allungato una mano, la mano più indifesa e insieme più orgogliosa, quella dei bambini di strada, noi Esf l’abbiamo afferrata, abbiamo scelto di stringerla. Il contatto però può spaventare, sorprendere, può far esistare, soprattutto chi ha visto le sue sicurezze passate distruggersi in modi inimmaginabili. Da quell’insicurezza, dalla sua percezione, dal rispetto di tale stasi nasce il tempo dell’attesa. Sacro appunto, perché rimane sospeso come in un vuoto, in uno stallo talmente delicato da potersi spezzare in un attimo, da poter deviare e frantumarsi, uno stallo che si illumina di una luce dorata, eleva l’attesa fino a vederne il suo termine: il miracolo. Il miracolo della vita che si compie ancora, il miracolo umano della vita che vince la sua lotta e celebra la sua forza, il miracolo di un singolo individuo che dalle condizioni avverse è capace di sbocciare come un fiore per divenire albero che germoglierà altri fiori. Un miracolo non è scontato, è un parto a rischio e molte cose possono succedere, ma la gestazione è iniziata e la nicchia è stata fatta nel modo migliore, attendiamo la sua realizzazione senza illusioni, ma con lo sguardo fiero e sicuro dei sognatori viaggianti.
Marta e Carlo

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