di Alessia Degani

Non so più da quanto tempo sono a El Paraiso, se da una settimana o da una vita. So che guardo queste montagne e gli occhi mi si riempiono di un “non so che” di familiare e riconosco l’odore del fiume.
L’acqua va centellinata per lavare e lavarsi qui, non può essere usata in abbondanza, ma l’acqua è ovunque: nella pioggia che ogni pomeriggio alle tre bagna la terra Honduregna e negli occhi di queste persone, che brillano come se dentro scorresse costantemente il fiume, una foce di vita e di energia.

E’ la prima volta che mi trovo in Honduras e ora capisco i racconti che mi sono stati fatti prima di partire. Qui l’umanità è stata un poco trasformata da una storia forse troppo crudele, eppure la vitalità, l’affetto e la meraviglia che rivelano i volti di questi ragazzi, i ragazzi della Casa Juan Pablo, parlano di un’umanità immensa e preziosa;

preziosa come la loro ricca terra e come quel luccichio che sgorga dal fiume dei loro occhi.
Inutile dire che mi chiedo spesso cosa sarà quando me ne andrò da qui, se avrò davvero lasciato qualcosa di utile e cosa sarà del futuro di questi ragazzi; ogni giorno, di fronte a queste domande, mi impegno in un esercizio di presenza, per stare di più nel “qui ed ora” e dare tutto quel che posso senza l’ostacolo del dubbio.
Quando riesco a fare questo, colgo tutta la bellezza dell’incontro, della magia che scaturisce in una parola condivisa con loro, di un sorriso di comprensione e dei gesti quotidiani, affatto scontati, specialmente qui.
Questa banale ed esorbitante bellezza mi restituisce il senso di tutto.

In questi giorni abbiamo iniziato l’attività nelle scuole e alcuni ragazzi della comunità vengono con noi per aiutarci.
Vederli giocare con i bambini e riacquistare un poco di quell’ingenuità perduta, vederli sorridere per un gesto, osservarli mentre spiegano l’attività ad un bambino che non ha compreso il nostro linguaggio “italo-spagnolo” è un quadro che non si può ne dipingere ne spiegare. E questa è la bellezza di cui sto facendo esperienza ora e che non vorrei più mi abbandonasse.
Non so se i ragazzi si vedono come li vediamo noi, ma se anche per un attimo riuscissero a specchiarsi nei nostri occhi e vedere questa bellezza in loro, allora avrò qualche risposta in più.

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