di Sara Cofani

C’è nell’ultimo boccone di calma, nella scolatura dei giorni di Dicembre una felicità perfetta: ancora una settimana di scuola, un giro frettoloso tra i negozi alla ricerca dei regali di Natale, la preparazione dei biscotti in cucina con la mamma– il Natale è dietro l’angolo ma ancora non lo vedi. Nell’aria trasparente una luce d’oro: questo mese profuma di zucchero filato.
Certi profumi sorvegliano i bambini e le nonne. Solo loro che non chiudono mai a chiave il cuore, anche se è livido. Zucchero filato da gustare a testa in giù. Sembra un frammento di nuvole.
Mi piace il suo sapore dolce e l’inconsistenza, la possibilità di farlo a pezzi e di riattaccarli creando forme nuove, le dita tutte appiccicose, il profumo che stimola l’acquolina.

Zucchero filato è una pausa dolce dal gioco dei bambini, dai giri sulle giostre, dalle passeggiate fra i mercatini natalizi.
Zucchero filato è lo stupore di credere che quel bastoncino gira e gira per fabbricare nuvole colorate. Zucchero filato è quell’attimo che subito dopo non è più perché si scioglie in bocca.


E’ una sensazione leggera che spesso nemmeno ringraziamo.
Cosi voglio salutare questo Dicembre della mia vita, durato qualche mese.
Grata di ogni cosa e di ogni attimo, grata per ogni paura affrontata.
Perché ho imparato a superarla.
Ho smesso di aver paura nell’attimo stesso in cui ho avuto più paura.
Di perdermi nella banalità della mediocrità.
Nel mio diritto di esistere all’altezza dei Grandi.
Che non hanno avuto paura!
A voi auguro un viaggio splendido.
Non abbiate timore, anche le nuvole possono essere trasformate in zucchero filato.

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