Scritto da Veronica Pizzi

Ho messo la mia vita in pausa, per due anni.
Ho messo la mia vita in pausa perché ci credo in questo sogno che ho da quando avevo 18 anni.
Ho messo la mia vita temporaneamente in pausa ma in realtà non è in pausa.

L’anno scorso sul mio diario che doveva essere il diario di viaggio del Madagascar ho scritto:

“…Pensi, pensi al passato, al presente e pensi al futuro, a quello che farai quando finirà, a quanto sia stato sbagliato il momento in cui questa pandemia è arrivata o a quanto sia giusto il momento in cui è venuta fuori, perché ti puoi fermare. Puoi ripartire. Facendo passi indietro. Non significa che per forza sono una cosa negativa. Se vai indietro può voler dire che hai bisogno della rincorsa per andare più avanti. Per spiccare il salto e per trovarti più in là di dove ti saresti trovato se i passi indietro non li avessi fatti. La vita è strana, molto strana; ma se ci pensi alla fine tutto acquista un senso.”

Oggi rileggo il mio diario che doveva essere un diario di viaggio in Africa.
Oggi rileggo il mio diario che alla fine ha raccontato di un altro viaggio che ho fatto in questi due anni, un viaggio diverso.

Un viaggio che per la maggior parte del tempo si è svolto a Masate, nella mia cameretta.
Un viaggio che mi ha portato in Toscana, a Milano e infine ad Arzago, aspettando un viaggio che spero di poter fare presto verso il Madagascar.

In questi due anni sono cambiate un sacco di cose, ma alla fine sono allo stesso punto di due anni fa, probabilmente ora è il momento più sbagliato e insieme il più giusto per partire.

“Nulla si conosce interamente finché non vi si è girato tutt’attorno per arrivare al medesimo punto provenendo dalla parte opposta.” (Arthur Schopenhauer)

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