Durante il servizio civile lo scorso anno, il nostro educatore Lorenzo Bertoni, ha raccolto alcune storie, le abbiamo conservate in un cassetto, ma ora ci piacerebbe condividerle con voi.
Le storie sono ambientate in Honduras e sono raccontate da ragazzi ospiti della nostra Casa Juan Pablo II di El Paraiso.

di Lazaro Rivera

Mi chiamo Lazaro Rivera, sono nato il 5 gennaio 1999 a Trojes, ho 21 anni e prima di entrare in Casa Juan Pablo II lavoravo come allevatore.

Sono sempre stato una persona a cui piace viaggiare, anche se raramente ho fatto viaggi di piacere, per lo più ho viaggiato per allontanarmi dalla mia famiglia.
La mia vita è stata complicata, per la semplice ragione, che quasi mai ho saputo ascoltare i consigli delle persone adulte che si preoccupavano per me. Ho preso cattive decisioni che mi hanno portato a perdere la maggior parte della mia gioventù, prendendo una strada di cui non vado fiero.

Il mio principale problema è stato l’alcool: a partire dai 13 anni ho iniziato a frequentare persone che mi sembravano buone ma che in verità mi hanno portato a cadere nella dipendenza.
Tutto è iniziato con le sigarette (in latino america le sigarette sono viste quasi come una droga), successivamente ho iniziato a consumare marijuana e alcool e a vivere in strada.
Ovviamente alla mia familia questo non piaceva; i miei genitori si arrabbiavano e mi dicevano che, se avessi continuato così, non avrei avuto futuro.

Dopo aver avuto problemi con persone conosciute in strada e con la giustizia, stanco di essere rifiutato dai miei cari a causa della dipendenza, ho deciso di entrare in Casa Juan Pablo II.
Il 30 agosto 2019 è stato il primo giorno passato nel centro di recupero: il primo giorno in cui ho deciso di lasciarmi alle spalle la droga, l’alcool e le cattive amicizie.
La mia esperienza in Casa Juan Pablo II è stata incredibile, tutto quello che mi ha insegnato mi ha reso un uomo più forte e la mia famiglia ha incominciato a prendermi in considerazione, appoggiando il mio processo di cambiamento.
Sono contento e rendo grazie a Dio e al centro di recupero, grazie ai quali ho recuperato la mia vita, la vita che avrei potuto perdere tra la violenza della strada.

Vorrei consigliare alle persone che vivono il problema della dipendenza, di cercare aiuto in un centro di recupero. Gli educatori vi aiuteranno ad abbandonare la droga e l’alcool; queste sostanze pregiudicano la vostra vita, la salute e la socialità, fino a farvi perdere anche l’amore della famiglia, tutto per un momento di piacere, che lentamente ti affonda nella miseria.
Dio è così buono e ci tiene per mano, anche quando stiamo facendo il male; Lui ci aspetta sempre, pazientando, finché siamo noi a renderci conto che stiamo sprofondando; devi solo chiedergli aiuto e Lui metterà persone sul tuo cammino che ti potranno aiutare, come è successo a me.

Come ex tossicodipendente sento di consigliare alle persone che ancora non conoscono il mondo della droga, “Pensate alla vostra vita, il giorno che deciderete di consumare droga, potrebbe essere il primo giorno in cui inizierete a rovinare la vostra vita, e con il tempo, potreste perdere la vostra famiglia”.

Grazie per avermi dato la possibilità di avere questo spazio per potermi esprimere.

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