Caro Educatore senza Frontiere….

ogni tanto mi viene la voglia di raccontare come una meravigliosa favola tutto quello che la vita ci riserva.

Ho cominciato mille volte, nel tentativo di farti contento, cercando di mettere in parole i mille pensieri che accompagnano i meravigliosi momenti che sorprendono le giornate.

A volte ci viene la voglia di lasciare gli infradito, per un po’ e metterci le scarpe, quelle belle comode che non ci fanno bagnare i piedi né con pioggia né con neve; lasciare gli infradito, perché i piedi sono freddi e con i piedi freddi non si ragiona, non si cammina, non si sta bene ad ogni età….

Ti sono stata vicina in questi mesi, ho assaporato il gusto della meraviglia, della provvidenza, degli incontri insperati, della fiducia incondizionata, della lungimiranza, delle intuizioni, della profondità dello sguardo, della pazzia, della non logica, dell’essenzialità.

Non siamo venditori di caramelle, abbiamo scelto di stare al passo con l’uomo, e di camminarci e di fare silenzio e di stare male e di non essere capaci di non pensare e di non smettere di far battere il cuore e di lasciare che lo sguardo vada anche dove non deve andare e di prendere le mani e stringerle e di cogliere l’occasione come assolutamente importante e di stare male ma tanto male quanto tutto attorno a te non ti fa respirare e guardare il cielo sperando in un sogno possibile.

Non siamo venditori di caramelle, siamo uomini donne che sanno dove stanno andando che guardano indietro per avere la certezza di passi lasciati e guardano avanti cercando di capire dove posare i piedi. Uomini e donne che hanno capito il senso dell’andare, nella fatica del passo e nella gioia della conquista.

Tu sei speciale, si per me sei speciale.

Oggi siamo giunti al termine di un percorso che ci ha visti insieme per molto tempo, forse non tutto il tempo che avremmo desiderato, ma il tempo sufficiente tanto da apprezzarlo.

Oggi festeggiamo un traguardo, forse un arrivo? Forse una partenza invece.

Cosa voglio festeggiare oggi?

Voglio festeggiare l’oggi, il domani, il giorno che è passato. Perché il domani non so cosa mi riserva, l’oggi ha dato i suoi frutti, e il giorno che è passato ha lasciato la sua traccia di memoria.

Voglio festeggiare il giorno, quando ci sei stato e quando eri lontano

Il giorno buio fatto di lacrime amare, di rabbia, di nervosismo, di incapacità di andare avanti

Il giorno felice fatto di scherzo, di confidenza infinita, di presa in giro, di tranquillità

Il giorno della reciproca compagnia, nella profondità infinita di pensieri e azioni.

Il giorno della meraviglia, del sogno, dell’avventura

Il giorno delle genialate, delle decisioni improvvise, delle svolte

Il giorno, solo il giorno, quello dove la gente continua a fare quello che vuole e noi lo sappiamo

Il giorno solo il giorno del sorriso quando quello che hai desiderato arriva.

Il giorno che ci renderà persone migliori, peggiori, mediocri, non sai…

Il giorno della fede quotidiana, della preghiera rivolta in silenzio e in solitudine

Il giorno degli amori che tornano, una volta all’anno.

Il giorno di domani , solo il giorno, che per me è un giorno regalato, più di quello di ieri.

Che sia un buon giorno domani.

Cristina Mazza

Puoi ascoltarlo anche su youtube: https://www.youtube.com/watch?v=pl-VRl0qXko

 

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