Scritto da Cristina Caruso

“Tra il dire e il fare…” è questa la frase che più mi gira in testa in questo ultimo periodo qui a El Paraiso.

Sono passati due mesi dal mio arrivo , due mesi che a volte sembrano  un attimo e a volte sembrano un’eternità, dipende dai giorni, dipende dagli stati d’animo.

Prendere La Decisione, partire, andare in Honduras, avviare la nuova comunità ESF per donne vittime di violenza domestica e abuso fisico e psicologico e fisico, dare vita e colore a quel Grande Albero di cui tanto si è parlato…tra i dire e il fare c’è di mezzo il mare.

Sono passati due mesi e quel Grande Albero lo andiamo a visitare ogni giorno ed ogni giorno di più diviene un posto familiare, un posto in cui andare con la voglia di rimanere.

Piano piano cominci a capire cosa vuol dire lavorare in Honduaras, questa terra così piena di contraddizioni, questa terra che a volte sembra soffocarti e a volte ti abbandona. E poi incontri le sue donne, incroci i loro sguardi, ascolti le loro storie. Ho avuto la fortuna di incontrare chi ce l’ha fatta, esempi per chi, giorno dopo giorno, lotta e annaspa per sopravvivere  al machismo ottuso del proprio  uomo, di chi dice di amarla. Ma può questo essere chiamato amore? No, non può e non deve essere così!

Cominciare questa nuova avventura per le donne e con le donne mi ha aperto nuovi scenari, mi ha fatto, forse per la prima volta, rendere conto di non essere più una ragazza ma una donna, donna qui, oggi, pronta a spendermi come posso per quello che per me è stato il punto fermo di una vita: la libertà di scegliere, la libertà di fare e di essere ciò che sono, la stessa libertà che molte donne qui non hanno mai avuto.

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