di Marita Fontichiari
Arrivate a Vida Nova ci aspettavano molti volti, molti sguardi, tante aspettative. Tra quei visi c’erano quello di Pablo e Pierre che abbiamo poi imparato a conoscere durante le nostre settimane lì.
Pablo è stato il primo a parlarmi: un omone pieno di tatuaggi con la faccia cattiva che con il tempo di è addolcita. Lui è panettiere e ci teneva a sapere cosa ne pensassi del pane appena sfornato che abbiamo condiviso per merenda. Era uno dei pani più buoni che io abbia mai mangiato, e ce ne ha data una pagnotta da mangiare a colazione nei giorni successivi.
Poi è apparso Pierre al suo fianco e per tutta la nostra permanenza dove c’era uno c’era anche l’altro. Insieme cucinavano per noi e con noi: banofee, churrasco, cuori di gallina, pasticci di patate, fagioli, riso, pollo e chi più ne ha più ne metta. Le nostre pance erano sempre piene grazie a loro due che si lamentavano della sveglia alle 5.
A quasi ogni pasto mangiavamo poi insieme raccontandoci, prendendoci in giro, scoprendo la cultura brasiliana e quella italiana.
La coppia di fenomeni si poteva trovare anche sul campo da calcio dove la partita era all’ultimo sangue. Infatti, Pierre ha procurato un taglio sullo stinco a Pablo cercando di fare la difesa del secolo, ma nessun rancore. Quando invece un altro ha fatto fallo al piede a Pierre che giocava a piedi nudi, Pablo non ha esitato un attimo a dargli i suoi scarponcini.
Non sempre è stato facile togliergli la corazza che si sono costruiti. Durante le attività invece cercavano di riflettere insieme sulla comunità, sulle regole, sui loro obiettivi ma spesso non condividevano il loro punto di vista. Era il contrario rispetto a quando eravamo seduti a tavola e lasciavano scorrere liberamente i pensieri e le emozioni.
In 3 settimane Pierre e Pablo hanno trasformato Vida Nova per noi ESF, facendolo diventare un luogo dove ci siamo sentite accolte e che è diventato un po’ casa nostra. Abbiamo avuto questo tempo insieme in cui siamo stati bene scambiandoci le nostre storie per il quale sarò sempre grata.


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