di Veronica Perego

Se qualcuno mi chiedesse qual è il simbolo dell’accoglienza, non risponderei con immagini convenzionali: non parlerei di una casa aperta, di un abbraccio o di una tavola imbandita. Racconterei invece di Brumalegria, la macchina della comunità di Vida Nova, in Brasile.

A prima vista sembra un’auto come tante, ma basta salirci per capire che non è così. Brumalegria ha una qualità unica: riesce a trasmettere allegria. È come se custodisse un’energia speciale, capace di trasformare ogni viaggio in un’esperienza di leggerezza e speranza.

Non importa quanto sia lunga la strada o difficile il cammino personale di chi vi sale a bordo: con Brumalegria il tragitto diventa un momento di incontro, di condivisione, di risate. C’è chi racconta di aver ritrovato la voglia di parlare, chi ha scoperto la forza di credere di nuovo in sé stesso, chi semplicemente ha lasciato che il sorriso tornasse a fiorire sul volto.

Forse è il suo nome a suggerirlo – unione tra “bruma” e “alegria”, tra strada e gioia – ma la verità è che quell’automobile porta con sé l’anima della comunità. È diventata un invito a guardare la vita con occhi diversi.

E poi c’è lui, Fabio, colui che guida Brumalegria. Non è un autista qualunque: è un educatore che ha fatto della sua vita una testimonianza di cambiamento. Con il suo sorriso contagioso e i suoi instancabili “bom dia”, Fabio trasforma ogni giorno in una possibilità di cambiamento.

È stato lui stesso, in passato, un ragazzo che cercava una nuova strada, e ora accompagna altri giovani a scoprire che la vita può sempre ricominciare. Sedersi accanto a lui in Brumalegria significa non solo spostarsi da una parte all’altra, ma compiere un tratto di viaggio verso la fiducia, la speranza, la libertà.

Brumalegria non sarebbe la stessa se non fosse nata in Brasile, terra dove l’accoglienza è cultura, dove un saluto caloroso o un sorriso possono cambiare la giornata. La comunità di Vida Nova incarna questa essenza: non si limita a offrire un luogo, ma costruisce ogni giorno una famiglia fatta di sostegno reciproco, coraggio e allegria.

È in questo contesto che Brumalegria e Fabio diventano inseparabili: un’auto che porta la gioia e un educatore che incarna il senso più autentico della rinascita. Insieme raccontano che l’accoglienza non è un gesto isolato, ma un percorso, un viaggio che si fa insieme agli altri.

Chi ha avuto la fortuna di salire su Brumalegria lo sa: non si scende mai nello stesso modo in cui si è saliti. Si porta con sé un pezzo di quella luce, un’energia che resta dentro e che spinge ad affrontare la vita con più fiducia.

E così, su quelle strade brasiliane, tra i sorrisi di Fabio e la forza della comunità, Brumalegria continua a viaggiare. 

Un invito ad affidarsi, a sorridere, a credere nella vita che ricomincia. Perché l’accoglienza, a volte, si manifesta nei modi più inaspettati: nel calore di un sorriso, nel coraggio di un uomo, o nel rombo allegro di una macchina speciale.

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