di Marta Stroscio
Educare, dal latino “educere”, significa tirare fuori qualcosa.
Quando ci è stato detto che avremmo dovuto fare formazione ad un gruppo di insegnanti rumeni nella cittadina di Mărășești, prima di dirigerci a Panciu, l’ansia è stata tanta. Promuovere l’educazione non formale tra docenti e far conoscere il mondo di Esf. Professori della scuola secondaria di primo e secondo grado che attendevano una formazione da un gruppo di cinque volontari italiani che si trovavano assieme per la prima volta. Assieme hanno imparato a conoscersi, a convivere e a lavorare, tirando fuori il meglio di loro.
Le paure e i dubbi erano tanti: come farsi capire? Come raggiungere le aspettative di così tante persone? Come comunicare?
Le prime attività sono state come un ponte gettato tra culture diverse. Giochi di squadra, improvvisazioni teatrali e discussioni animate hanno permesso ai partecipanti di superare le barriere linguistiche e culturali, creando un clima di fiducia e di apertura reciproca. È stato in quei momenti che abbiamo capito che per educare non bastano i libri, ma servono soprattutto empatia e creatività.
Con semplici elementi e materiali siamo riusciti a lavorare mettendo assieme le nostre competenze, creando sinergie e connessioni mai viste prima. Da queste giornate di formazione sono nate occasioni di incontro e scambio, molti docenti sono rimasti in contatto e si sono ripromessi di rincontrarsi.
Ogni giornata è trascorsa all’insegna dell’allegria, delle risate e della gioia: è stato bello, a fine formazione e durante i saluti, ricevere tanti ringraziamenti per aver preso parte ad una formazione alternativa.
Questa esperienza ci ha dimostrato che l’educazione non è solo un processo di trasmissione di conoscenze, ma un viaggio alla scoperta di sé e degli altri. Attraverso attività ludiche, laboratori creativi e discussioni stimolanti, abbiamo creato uno spazio sicuro dove ognuno ha potuto esprimere la propria individualità e condividere le proprie esperienze.
Alla fine di questo percorso mi chiedo: siamo riusciti ad educare? Abbiamo fatto formazione? La mia risposta è sì, abbiamo portato fuori qualcosa di unico e prezioso e, allo stesso tempo, siamo cresciuti come persone, come gruppo ed educatori.
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