Durante il cammino di educatori senza frontiere che si è tenuto lo scorso Giugno nella nostra isola preferita (l’Isola d’Elba), le tutor e i tutor hanno scritto ai gruppi ESF in partenza, delle lettere di buon viaggio. Oggi si parte per l'Angola.
Attesa.
L’emozione della meta. Dove andremo?
Speranza.
Quel viaggio che desideri da sempre.
Imprevisto.
La meta non è quella che ti aspettavi.
Insieme.
Le compagne di viaggio.
Chi saranno? Le conosco?
Adrenalina
La preparazione. Lo zaino.
L’emozione del.. non so cosa mi aspetta. Gli oggetti, quelli senza i quali non posso partire, quelli che
possono scaldare il cuore a chi parte con me e quelli che faranno vivere esperienze indimenticabili.
I libri. Quelli che G. con cura, preparava su un tavolo basso della nostra casetta in Angola. Quei libri
erano lì, erano la nostra cura nei momenti di smarrimento o la nostra guida nei momenti di
progettazione o, semplicemente compagni di viaggio durante la vista del tramonto africano.
Il libro con la dedica di David: “insieme in questa nuova avventura ricercando la meraviglia nella
quotidianità e uno sguardo nuovo verso noi”. Che sorpresa quel regalo e che gratitudine immensa.
Se penso al buon viaggio, penso a questo.
Allo stupore. Alla bellezza di scoprire il nuovo nei nostri compagni di viaggio e negli abitanti della
terra che attraverseremo.
Ai piccoli gesti, quelli che non ti fanno mai sentire solo.
Alle attenzioni quotidiane che ti fanno sentire come a casa.
Ai silenzi, quelli che a volte sono necessari e allora prenditelo il tempo per stare in silenzio, senza
paura.
Alle risate, quelle a crepapelle perché te le ricorderai, per sempre.
Alle lacrime, per l’arrivo, per le mancanze, per quelle parole speciali e per gli addi.
Ai momenti di smarrimento, alle incomprensioni e alle parole di chiarimento.
Agli abbracci, quelli che durano un’infinità.Ai momenti di comunità, in cucina, insieme.
Ai viaggi in macchina, quelli lunghissimi e sai cosa ci metterei? Un pullman in Sud America di linea,
lato finestrino.
Ai momenti creativi perché la mia idea e la tua insieme sono bellissime.
Apri il tuo sguardo, osserva tutto ciò che ti capita, prendine la bellezza, scrivi di quello che guardi, di
come ti senti, scrivi di quello che non capisci, scrivi di getto o prenditi tutto il tempo che ti serve,
come preferisci ma scrivi e se non riesci, disegna, strappa, lascia un segno del tuo passaggio.
Fotografa i momenti significativi, quelli che ti hanno fatto scoprire qualcosa, belli o brutti che siano.
Un’istantanea al giorno sarà il nostro esercizio più bello.
Fermali i momenti, come preferisci ma fermali perché quando rientrerai sarà bellissimo ripercorrerli.
Siediti o stenditi, sotto le stelle, davanti ad un tramonto, di fronte ad un lago.
Fermati con i tuoi compagni di viaggio, raccontatevi di come è andata, di come state, delle vostre
paure e di quello che vi fa essere felici.
C’è una finestra che si affaccia sul mondo. Di là c’è il mondo; e di qua? Sempre il mondo. Cos’altro
volete che ci sia?
Buon viaggio compagne.
Non vedo l’ora di camminare insieme, di ridere, di prestarci le cose perché io le dimenticherò. Non
vedo l’ora di aprire lo sguardo verso lo sconosciuto, insieme. Non vedo l’ora di guardare i film di
Piedino (Laura mi capirà). Non vedo l’ora di cantare, insieme. Non vedo l’ora di dare inizio ai nostri
rituali (si, sono un po’ in fissa con i rituali). Non vedo l’ora di scoprire chi è la ritardataria, chi è la
mattiniera, chi è la più ordinata e chi la più disordinata, chi si alza per prima al suono della sveglia,
chi è che parla ininterrottamente. Non vedo l’ora di sentire il suono dello spagnolo mixato al milanese,
al pugliese e al valtellinese.
Non vedo l’ora di entrare nelle vostre storie e di farvi entrare nella mia.
Non abbiate paura di essere chi siete. Sarà bellissimo e faremo delle figate pazzesche.
Buon viaggio.
Ilaria
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