Educazione

24 Ago

Isola d’Elba/ Il coraggio dei piedi scalzi

Scritto da Mariavittoria Sarnataro La Mammoletta è un posto magico fatto da persone coraggiose per altre persone coraggiose. Nel mondo fuori per prendere coraggio si indossa qualcosa: maschere, armature, ruoli. Qui invece bastano una manciata di ore per rendersi conto che funziona diversamente. Già dalle prime attività le riflessioni e gli interventi dei ragazzi e ragazze che questo luogo lo vivono da qualche anno lasciano di stucco per la profondità, consapevolezza e coraggio. Ci sono, si mettono in gioco, si espongono. “Il mio labirinto a...

16 Ago

Isola d’Elba/ Diario di un viaggio dentro di me

Scritto da Erica Cavallin Mercoledì 20 luglio, Frecciarossa Dopo 2 anni di racconti, di meraviglie, di formazioni a distanza dentro un piccolo schermo in cui urlare e commuoversi e immaginarsi, parto per il mio viaggio senza frontiere. Finalmente prendiamo le nostre vere ossa e i nostri veri piedi, raccogliamo i nostri veri pensieri e andiamo: a me e alle mie compagne ci aspetta l’Elba, e non vedo l’ora di avere i piedi sporchi di terra, di sentire l’aria salmastra del mare e...

05 Apr

L’arte nella pratica educativa (e non solo)

L’arte nella pratica educativa (e non solo) (sede di Roma) LINEAR…MENTE David Perfetti Pensieri che diventano linee “Ogni linea che traccio coincide con l’esperienza di tracciare quella linea” Cy Twombly In questa formazione ci prenderemo il tempo di dar corpo, o meglio linea e colore, ai nostri pensieri, al nostro vissuto e, perché no, iniziare a progettare il nostro futuro. Spesso non riusciamo a comunicare alcuni nostri aspetti, soprattutto emotivi, ci mancano le parole; attraverso delle attività artistiche, i partecipati potranno trasformare in forme visive ciò che sentono...

23 Set

Isola d’Elba/ Camminare insieme

Di Giulia Dominici Se ripenso ai dieci giorni trascorsi alla Mammoletta le uniche due parole che mi vengono in mente sono: camminare insieme! Già, si cammina insieme sempre, sia col sorriso che, con gli occhi pieni di lacrime. La capacità che hanno i ragazzi nel farti sentire a casa è unica. Come delle nonne apprensive ti sistemano nel posto migliore con un piatto di pasta e un sorriso; e, proprio come le nonne, dopo cena, cominciano a raccontarsi. A raccontare di storie cominciate male...

21 Set

Isola d’Elba/ Affidarsi

di Lucia Magni Ho chiuso gli occhi e ho cominciato a dare una forma a quel pezzo di argilla. Prima solo con i polpastrelli, delicatamente ho accarezzato gli angoli di quel blocco informe. Poi ho cominciato a passarlo tra le mani, a percepirne la temperatura, la consistenza, ad immaginarmi le sue ombre, le sue luci. Infine, con decisione, ho affondato le dita nella forma e mi sono fidata delle mie sensazioni… Non sapevo cosa stesse nascendo tra le mie mani ma, senza spiegarmi il perché,...

16 Set

Isola d’Elba/ Il valore dell’affidarsi

Di Simona Di Gallo  “Tutti noi abbiamo un filo che ci lega a qualcuno (…) Spesso i fili si intrecciano l’uno con l’altro…” Un filo solo ma con tanti colori è stretto intorno al mio polso. All’inizio dell’attività non è stato facile da seguire e poi…perché dovrei farmi guidare da un filo? Quando l’attività è finita lo abbiamo guardato e ci siamo capiti senza dire niente. Diviso in due, esattamente a metà, una parte per te e una per me. Il filo che ora è al mio polso...

14 Set

Isola d’Elba/ Considero valore

di Veronica Pizzi “Considero valore tutte le ferite. Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi, provare gratitudine senza ricordare di che.” Erri de Luca Considero valore il viaggio che abbiamo fatto per venire da voi. Considero valore il tempo passato insieme. I giorni che sono volati e i giorni lenti. Considero valore alzarsi la mattina e vedere che in tenda non c’è quasi nessuno, se non Lucia e la piccola Cele che sono sempre...

06 Apr

Noi educatori, formidabili fornai

Scritto da Cristina Mazza Sono figlia di un panettiere. Da piccola sentivo mio padre che si alzava la notte per scendere in forno a fare il pane. Al mio risveglio c’era sempre un profumo di pane fresco e allora scendevo anch’io le scale che dal secondo piano portavano al forno, scalza, in punta di piedi, piano piano e lo vedevo tutto infarinato e stanco a cuocere le michette, quel famoso pane di noi milanesi polentoni, che regolarmente rubavo, calde e croccanti....