di David Perfetti

Quest’anno abbiamo scelto una mia foto per la raccolta fondi che recentemente Educatori senza Frontiere ha aperto.

Rivedendola, ripensando alla mia esperienza in Madagascar e riguardando quest’attimo catturato, mi son nati dei pensieri.
Così, sono andato a stampare la foto e ho iniziato a scrivere dietro questo dialogo immaginario.

 

Ecco cosa è accaduto.

La maestra sta dicendo di guardare dall’altra parte, vi sta indicando una cosa.

Si lo so, lo conosco quel cartello, lo vediamo insieme tutte le mattine. A te invece non ti ho visto, anzi non ti ho visto mai bene, così da vicino.

Sei sicura? A me sembra di sì, ma forse mi sto confondendo.

Ogni mattina, quando entriamo dal grande cancello e, salutiamo tutti, dicendo salamabio, ad alta voce, ti vedo che ci saluti, però da lontano, dall’alto del balcone.

È vero! Mi piace vedervi entrare a scuola e sentire le vostre voci che risuonano nell’aria, sai, ci date l’energia per iniziare al meglio la giornata. A te piace venire alla Maternelle?

Si molto! Mi piace uscire di casa la mattina presto, anche quando fuori c’è un po’ di nebbia, camminare per strada con alcuni miei amici, fino ad arrivare a questo grande cancello azzurro, che sembra il mare. Noi lo attraversiamo ed arriviamo in questo nuovo luogo che è Ambalakilonga.

Sai che cos’è il mare? Lo conosci, ci sei mai stata?

No non l’ho mai visto, ma qui a scuola ci hanno spiegato cosa è, e dove si trova…sai è tutto intorno alla nostra terra dove viviamo, ed in ultimo abbiamo fatto dei disegni coloratissimi. Ascoltando i racconti della maestra, sembra un luogo magico, anche se ha detto che l’acqua non si può bere perché è molto salata!

Che bello! Sai, anche io penso che il mare sia un luogo magico, e lo stesso penso di questo cancello. È vero, ricorda il mare. Perché il mare ti permette di raggiungere diversi luoghi, anche solo con la fantasia. È proprio una grande porta che, una volta attraversata, ti permette di arrivare in un altrove. Inoltre, è una porta sempre aperta, proprio come questo cancello. Peccato, però, che delle volte, una volta superata, potresti trovare altre porte chiuse.

E di che colore sono quelle porte?

Bella domanda, lasciami pensare…mi sembra che siano di diverse sfumature di rosso, alcune sono dello stesso colore del tuo cappello o della tua sciarpa.

E sai come si aprono? Girando delle chiavi o tirando un chiavistello? Hanno dei lucchetti?

No, no, sono porte particolari e si aprono in una maniera più semplice. Basta aprire per bene le braccia e aspettare che qualcuno si avvicini per stringerlo ed accoglierlo, lasciandolo cosi entrare.

Ecco pure dove ti ho visto, ora me lo hai fatto ricordare! Quella mattina, al campo da basket, dove te, insieme ad altri tuoi amici e alle maestre, ci avete fatto giocare con un grosso telo colorato che si muoveva come il mare e poi, ogni volta che aprivate le braccia, noi potevamo entrare sotto ed attraversarlo.

Già! Quella mattina ci siamo divertiti molto, vero? Si, in un certo qual modo, abbiamo giocato al mare ed a lasciarci abbracciare da lui e tra noi.

Senti ti posso dire una cosa…lo sai che sei proprio un tipo buffo?

Perché ti faccio ridere?

No, non per quello, anzi anche! Più che altro perché sei lì seduto nei nostri piccoli banchi, tutto stretto, con le ginocchia che ti arrivano in alto e, non sembri di stare scomodo, anzi sembri quasi contento.

È così infatti! Ogni volta che mi siedo in un banco di scuola, insieme ai voi bambini, lo sono. Ogni volta torno piccolo come voi e, come voi, ogni giorno imparo qualcosa di nuovo. Le vostre scuole per me sono come una piccola isola felice.

Un’isola come quella dove viviamo?

Beh il Madagascar non è poi così piccola?

Si lo so, tempo fa la maestra ci ha fatto vedere che forma ha, dove si trova e cosa è un’isola e, infine, ci ha fatto vedere il puntino nero di Fianarantsoa, la città dove viviamo. Però ora credo che quel puntino sia diventato più grande!

Perché lo pensi?

Perché ora qui ci siete anche voi e prima non c’eravate.

Ma lo sai che tra un po’ noi andremo via e torneremo nel nostro paese lontano?

Si lo so, ma credo che il puntino rimarrà lo stesso più grande, perché noi ci ricorderemo per un po’ di voi!

Grazie! Che bel pensiero, sei davvero una bambina molto gentile…ma ora torna a guardare la maestra, abbiamo già parlato molto, e non vorrei che poi ti perdi la lezione di oggi.

Ma non volevi farmi una foto?

L’ho già fatta prima!

Ah non me ne ero accorta…ok ciao ci vediamo più tardi.

Certo! vi aspettiamo fuori in cortile, a dopo!

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