Recensione di Elena De Luca
“Non fidatevi delle apparenze. Servono soltanto a smarrirsi”
Neve è uno di quei libri che apparentemente ha la consistenza inutile di un fiocco di neve, ma che in realtà fa bene all’anima.
E’ la leggerezza che si incastra tra la polvere di una clessidra che scorre i granuli candidi del tempo, granuli puri e impalpabili come la neve che ricorre in ogni pagina del racconto.
Neve è un sogno breve come l’haiku, “tre versi, diciassette sillabe. Non una di più”.
E’ il sogno di Yuko che a diciassette anni vuole diventare poeta,“vuole imparare a guardare il tempo che scorre”, ma per farlo ha bisogno di dare colore alle sue poesie dedicate solo alla neve.
Neve è il viaggio “lungo, di un candore incessante” alla scoperta del colore e dell’arte del funambolo perché per essere un vero poeta bisogna imparare che la scrittura non si dissolve non si intreccia ma ha bisogno di seguire una linea retta,
“Scrivere è avanzare parola dopo parola su un filo di bellezza, scrivere è avanzare passo dopo passo, pagina dopo pagina, sul cammino del libro”.
Neve è un racconto d’amore, di una fune tesa “da un capo all’altro della vita” che “non ti fa scendere mai, neppure per qualche istante, dalla corda dell’immaginazione”.
TITOLO: Neve
AUTORE: Maxence Fermine
EDITORE: Bompiani
ANNO: 1999
PREZZO: 11.00 euro
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