Scritto da Valentina Colombo

Voglio raccontare di una giornata particolare, in cui i confini sono stati abbattuti in ogni senso, in cui forse, per la prima volta in questo mio viaggio, non solo io e le mie compagne ci siamo sentite a testa in giù, spaesate.

Noi volontarie abbiamo voluto dar vita alla giornata ESF nel mondo proponendo un gioco da noi ideato ai ragazzi di Ambalakilonga, con lo scopo specifico di trasmettere in modo creativo i valori di ESF. Questo gioco ha prodotto una sensazione strana e differente in tutti, specialmente nei ragazzi. Infatti, tutti loro hanno potuto sperimentare attraverso il divertimento cosa può significare essere un educatore senza frontiere.

Dai loro sguardi, dalla loro attenzione e serietà nell’ascoltare il perché di tale gioco, ho potuto intravedere me stessa in tutto questo anno formativo, nel quale sono sempre stata stimolata verso una prospettiva differente, come in questo caso.

Credo che ciò che più trasmette l’infinito mondo di ESF sia proprio questo continuo stupirsi, rimanere a bocca aperta, ritrovarsi insieme a testa in giù e non ha importanza se si è da un lato o da un altro del fiume, questa forza trascinante ci fa sentire continuamente uniti in un unico respiro. L’amore che mettiamo in quello che compiamo ogni giorno è tutto ciò che, a parer mio, è fondamentale.

Oggi ho potuto scorgere questo nei ragazzi, un senso di spaesamento e allo stesso tempo di consapevolezza in chi sono, in quello che fanno e che ancora possono fare.

La difficoltà nel comprendere una cultura differente, il continuo cadere e rialzarsi, il creare contatto, legami, questa è la nostra forza e mai come in questa giornata ESF svoltasi qui, a Fianarantsoa, ho potuto toccare con mano cosa ciò significa.

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